Nel Mendrisiotto l’estate non è da dimenticare

Una stagione «da dimenticare». Sono molti i professionisti attivi nel campo del turismo che hanno definito così l’estate 2024, malgrado siamo «solo» in luglio. Albergatori, ristoratori, commercianti, gerenti di lidi e piscine, eccetera. All’amara constatazione si sono uniti in molti nelle ultime settimane. Dopo aver tracciato un bilancio deludente anche del periodo pasquale. Il colpevole principale, anche se forse è inutile dirlo, è il meteo. Con pari responsabilità tra freddo e pioggia.
L’eccezione Mendrisiotto
Ma c’è una regione che sembra andare in controtendenza rispetto al resto del cantone. È il Mendrisiotto e Basso Ceresio dove, nei primi cinque mesi dell’anno, i pernottamenti nelle strutture alberghiere sono aumentati rispetto al 2023. Parliamo di circa 2.000 pernottamenti in più su un totale di 45.982, una crescita tutto sommato limitata, del 4,8%, ma è l’unica a livello ticinese. Il dato cantonale attesta un calo dei pernottamenti del 6,6%, passati dai 789.553 dei primi cinque mesi del 2023 ai 737.760 dei primi cinque mesi del 2024. Mettendo il focus sulle varie regioni turistiche, il Luganese è quella che ha perso di più con l’8,5% in meno di pernottamenti (tra gennaio e maggio sono stati 299.325), segue la regione Lago Maggiore e Valli con meno 6,7% (335.223), e Bellinzona e Alto Ticino con meno 3,3% (57.230).
Investimenti e novità
Cosa c’è dietro questo dato in controtendenza? Qual è il segreto del Mendrisiotto e Basso Ceresio? Abbiamo girato le domande alla direttrice dell’Organizzazione Turistica Regionale locale Nadia Fontana-Lupi, scoprendo che… di segreti non ce ne sono. Tradotto: il risultato positivo di questa prima parte di 2024 non ha una spiegazione unica e precisa, non è infatti legato a un evento particolare, alla posizione geografica o a condizioni meteorologiche migliori di altre zone del cantone. «Credo che dietro questi dati ci sia un mix di elementi – spiega Fontana-Lupi –, dapprima gli investimenti fatti negli ultimi anni da alcune strutture alberghiere come il Concabella a Vacallo o il Milano a Mendrisio, o il cambio di gestione davvero vincente che c’è stato al Coronado di Mendrisio. Secondariamente c’è l’apertura di alcune strutture più piccole e particolari, che hanno dato nuova linfa alla regione. Parlo dell’Albergo Diffuso, ma non solo. Questi eventi, insieme, hanno contribuito a far parlare bene del Mendrisiotto e migliorarne l’immagine». Questo, non è un trend riscontrabile nel solo 2024: «Dopo il coronavirus più persone hanno imparato a conoscere ad apprezzare la nostra regione, rendendosi conto di quanto è bella». Bella anche perché più piccola, aggiunge Fontana-Lupi: «Il nostro trend è positivo ma siamo pur sempre il fanalino di coda del Ticino per cifre assolute, i nostri numeri non sono comparabili con quelli del resto del cantone, però nel nostro piccolo è bello vedere che siamo apprezzati e che la regione è sempre più scoperta, per noi questo è il grande obiettivo raggiunto».
Le statistiche
I dati sul turismo alberghiero in Ticino diffusi dall’Osservatorio del turismo dell'USI aiutano a mettere in luce anche un’altra peculiarità del turismo momò. La regione nei primi 5 mesi dell’anno ha ottenuto i risultati migliori del cantone non solo per i pernottamenti, ma anche per gli arrivi in generale, che sono aumentati del 10% rispetto allo stesso periodo del 2023 (28.342). Di più: la permanenza media di un turista nel Mendrisiotto e Basso Ceresio nella prima parte del 2024 si è assestata a 1,62 giorni (in calo da 1,70 nel 2023); «peggio» fa solo il Bellinzonese e Alto Ticino. A contribuire al successo del Distretto sembra quindi essere anche il fatto che è scelto per soggiorni brevi. La dimensione ridotta potrebbe quindi essere uno dei fattori vincenti della regione in questo periodo dal meteo incerto.