L'intervista

«Nessun dubbio sulla scelta: da quell'errore ha imparato»

Ascona, il sindaco Luca Pissoglio si esprime sulla nomina del nuovo comandante della Polizia comunale con un precedente penale alle spalle - «La condanna non è più sul casellario giudiziale»
Il Municipio si è espresso all'unanimità sulla nomina. © CdT/Archivio
Alan Del Don
14.02.2024 06:00

È la «persona ideale» per ricoprire, dal 1. giugno prossimo, la carica di comandante della Polizia comunale di Ascona. Gabriele Gottardi, classe 1984, dal 2017 in seno al Corpo, gode della massima fiducia del Municipio. Ce lo ribadisce nell’intervista che segue il sindaco Luca Pissoglio, che abbiamo interpellato in quanto il neonominato nel recente passato era stato condannato per dei reati commessi quando ricopriva la carica di vicecomandante nella PolCom di Collina d’Oro. Condanna, va precisato, che non figura più a casellario giudiziale.

Quante candidature sono pervenute per la nomina di comandante della Polizia comunale di Ascona? Il concorso si è reso necessario per sostituire l’attuale comandante Christian Brusa passato al Corpo cittadino.
«Quattro candidature, delle quali solo due presentavano tutti i requisiti».

La decisione del Municipio di nominare il signor Gabriele Gottardi è stata presa all’unanimità?
«Non c’è nemmeno stata discussione, perché siamo tutti convinti dell’ottima scelta. La decisione è quindi stata presa all’unanimità a Municipio completo».

Gabriele Gottardi nel settembre 2016 era finito sotto i riflettori della cronaca ticinese a seguito dell’apertura di un’inchiesta a suo carico dato che, in qualità di vicecomandante della Polizia comunale di Collina d’Oro, aveva acquistato 17 pistole per il Corpo. Un acquisto né autorizzato né giustificato. Per questi fatti è stato condannato, con decreto d’accusa cresciuto in giudicato, per i reati di truffa, infrazione alla Legge federale sulle armi e falsità in atti formati da pubblici ufficiali o funzionari. Quando, nel 2017, è stato assunto nel Corpo di Polizia di Ascona, il Municipio era a conoscenza dell’apertura del procedimento penale? E della condanna giunta in un secondo momento?
«Il Municipio è sempre stato a conoscenza di tutto, perché Gottardi è stato, da sempre, assolutamente trasparente. E l’Esecutivo è anche a conoscenza che la condanna non è più sul casellario giudiziale».

È corretto affermare che, sul classico piatto della bilancia, le «competenze professionali e le qualità umane» di Gabriele Gottardi «apprezzate da colleghi e superiori» (come avete scritto nel comunicato stampa di venerdì scorso, 9 febbraio) hanno «pesato» di più nel giudizio e nelle valutazioni del Municipio rispetto alla condanna cresciuta in giudicato?
«Esatto. A Gabriele Gottardi è stata data a suo tempo, consapevolmente, una seconda chance e lui ha saputo dimostrare che quanto avvenuto nel 2016 è stato un errore dal quale ha imparato. Gottardi in tutti questi anni ha dimostrato di essere un ottimo elemento e per questo la decisione del Municipio è stata facile».

L’Esecutivo ritiene che quanto successo possa influire sull’autorevolezza del nuovo comandante, quale tutore della legge, nei suoi rapporti con gli altri agenti?
«Gottardi nella sua funzione di vicecomandante è sempre stato rispettato, ma soprattutto apprezzato dai suoi subalterni e quindi non abbiamo dubbi sulla scelta effettuata».