Lugano

«Nessuna truffa, la stella per Borradori ha valore simbolico»

Lugano omaggia il sindaco scomparso, ma qualcuno critica: «Non si può regalare una stella, è una fregatura» - Il Municipio: «È un gesto per ricordarlo, doneremo l’attestato alla figlia Carlotta» - Con il giornalista Paolo Attivissimo vediamo come si danno i nomi ai corpi celesti
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Michele Montanari
22.12.2021 16:31

Lugano ha dedicato una stella della costellazione dei Gemelli a Marco Borradori. Un gesto per ricordare il sindaco scomparso ad agosto, che ha però suscitato qualche critica: «Non si può acquistare una stella, il Municipio si è fatto fregare». La verità è un’altra, nessuna truffa. La Città è ben consapevole infatti che si tratta di un omaggio puramente simbolico. Lo conferma al CdT Ilaria Bignasci, direttrice della Divisione comunicazione e relazioni istituzionali. «Innanzitutto vorrei spiegare il contesto in cui è stata pensata questa iniziativa: ogni anno la Città di Lugano realizza un biglietto di Natale destinato alla cittadinanza», e poi aggiunge: «È sempre un momento in cui si riflette e si valuta l’anno passato. Sicuramente il 2021 è stato caratterizzato dalla scomparsa del compianto sindaco Marco Borradori, quindi per Lugano questa riflessione non poteva mancare nel saluto di fine anno, mentre il tema della costellazione lo seguiamo da diverso tempo. Per fare un esempio, nel 2015 avevamo già il tema del cielo, inteso come volgere lo sguardo verso l’alto. Nel biglietto di allora avevamo fedelmente ripreso il cielo stellato inserendo la costellazione della Lucertola, in cui brilla la stella Lac, perché il 2015 è stato caratterizzato dall’apertura del Polo culturale». La direttrice poi sottolinea: «Per quanto riguarda la denominazione della stella, si tratta di un acquisto che ha valore simbolico. Ci siamo affidati a un sito (stellar-register.org) che spiega chiaramente, in tutta trasparenza, che non si tratta del possesso di una stella dal punto di vista legale, perché nessuno può comprarla. Il costo è stato di un’ottantina di franchi, niente di importante. Nel biglietto c’è il nome di Marco Borradori, ma è anche indicato il numero della stella: diciamo che l’eredità astronomica è stata preservata e indicata. Sappiamo bene che il nome del sindaco rientra unicamente nel registro dell’azienda che rende questo servizio, non pensavamo che fosse qualcosa di diverso. Si tratta di un attestato simbolico che la Città desidera donare a Carlotta, la figlia di Marco Borradori. È un ricordo che si inserisce nella nostra tradizione, una risposta a un moto popolare che c’è stato e va avanti ancora oggi», conclude Ilaria Bignasci.

I nomi delle stelle e non solo

E dunque come si assegnano ufficialmente i nomi alle stelle e ai diversi corpi celesti? Giriamo la domanda al giornalista informatico Paolo Attivissimo, che spiega: «L’assegnazione ufficiale dei nomi di tutti i corpi celesti, dalle stelle ai pianeti, dipende esclusivamente dall’Unione Astronomica Internazionale (UAI). Questa genera l’unico registro ufficialmente e universalmente accettato. Tutti gli altri servizi sono puramente simbolici. Alcuni lo dicono apertamente o lo fanno intendere, mentre altri non lo specificano neanche. In ogni caso, si tratta di registri che hanno un valore sentimentale». Attivissimo aggiunge: «La società scelta da Lugano, registrata in Inghilterra, mette in chiaro come stanno le cose. La dedica a Marco Borradori mi sembra un bel gesto, ma occorre sottolineare che ha valenza solo all’interno del registro di quella società privata. Ed effettivamente se sul sito si digita il numero della stella assegnata a Marco Borradori (3020817) esce il suo nome (vedi screenshot sottostante). Si tratta di un’associazione nome-stella presente unicamente su quel registro». Per ottenere il riconoscimento ufficiale dell’Unione Astronomica Internazionale l’iter è decisamente più complicato. «Per quanto riguarda gli asteroidi e le comete, normalmente, lo scopritore ha la priorità nel decidere che nome assegnare. Per un asteroide, lo scopritore può contattare l’Unione Astronomica Internazionale e dire: ‘Voglio dedicarlo a questa persona’. Per fare un esempio, un asteroide è stato dedicato all’astronauta Samantha Cristoforetti», racconta il giornalista, evidenziando che: «Per le stelle il procedimento è praticamente uguale, ma è molto raro che queste ricevano un nome, dato che a quelle conosciute è già stato assegnato. Le stelle sono ‘facili’ da scoprire grazie a scansioni dello spazio profondo molto dettagliate. Il numero delle stelle visibili in cielo con gli attuali telescopi è paragonabile a quello dei granelli di sabbia sulle spiagge di tutto il mondo. Insomma, tutte le persone mai esistite sulla Terra potrebbero avere una stella con il proprio nome». E allora perché questo non avviene? Paolo attivissimo constata: «Le stelle visibili a occhio nudo sono meno di 4 mila, comprese quelle degli emisferi Nord e Sud. Quelle che potremmo osservare con gli attuali telescopi invece sono centinaia di miliardi, ma non essendo visibili a occhio nudo, non c’è molto interesse ad assegnare un nome alle stelle». Sul sito dell'Unione Astronomica Internazionale è presente pure la serie di regole da seguire per assegnare nomi ai pianeti al di fuori del sistema solare.