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«No» all’aggregazione tra Collina d’Oro e Muzzano

Sì è svolta oggi la votazione consultiva comunale sulla fusione dei due comuni
©CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
20.10.2019 17:12

«La volontà popolare non è molto chiara. Ma la proposta è stata respinta e continueremo come due Comuni separati. L’idea si potrà riproporre più in là, quanto i tempi saranno più maturi». È questo il primo commento a caldo della sindaca di Collina d’Oro Sabrina Romelli sull’esito del voto consultivo per l’aggregazione fra il suo comune e quello di Muzzano. Le fa eco la collega Simona Soldini: «c’è stato grande equilibrio ma alla fine si è persa l’occasione di dare a Muzzano una maggiore solidità».

Parole presto spiegate osservando l’esito delle urne. La proposta aggregativa non è stata accolta per soli dodici piccoli voti: in percentuale il no ha raccolto il 50.28% delle preferenze. Entrambi i comuni, va detto, hanno respinto l’idea: Collina d’Oro per 11 voti (50.33%), Muzzano per uno solo (50.11%). Ne sono quindi emersi due paesi spaccati a metà, ma quanto basta per riporre nel cassetto la fusione. Il Dipartimento delle istituzioni, a questo proposito, ha già fatto sapere che «approfondirà nelle prossime settimane il risultato del voto e presenterà al Governo una proposta di messaggio che definirà l’abbandono definitivo del progetto», benché questo fosse «fortemente voluto dalle autorità politiche locali».

Sul filo del rasoio

Entriamo un secondo nel campo delle ipotesi: Se a Collina d’Oro l’aggregazione fosse passata per quegli 11 voti staremmo raccontando tutta un’altra storia. Perché, come ha mostrato la fresca vicenda di Sessa e del suo rientro dalla porta sul retro nel quadro dell’aggregazione della Tresa, a una bocciatura di misura si può porre rimedio in pochi mesi. Ma - e torniamo alla realtà - essendo nel caso concreto la bocciatura sui due fronti, le parti in causa non sembrano intenzionate a percorrere questa via.

Una mezza sorpresa

Il risultato delle urne è una sorpresa a metà, per quanto visto alle serate informative e colto dalle lettere sul tema inviate al nostro giornale. Che a Muzzano l’esito fosse incerto era prevedibile: i contrari sono stati molto vocali nel loro scetticismo e si sono anche costituti in un gruppo interpartitico. Pure il Consiglio comunale si era spaccato e aveva dato parere negativo - sempre per un voto - all’aggregazione. A Collina d’Oro, per contro, non sembrava esserci grande diffidenza. A caldo, Romelli se la spiega così: «Bisognerebbe entrare nella testa delle persone, ma l’impressione è che la forte resistenza mostrata a Muzzano abbia fatto dire a molti concittadini: "Cosa ci aggreghiamo a fare con chi non vuole?". L’esito delle urne in effetti non mi sorprende particolarmente».

Esami di coscienza

Chi è invece rimasto sorpreso da quanto capitato in casa dei vicini è Corrado Kneschaurek, del Comitato dei contrari di Muzzano: «È un no che mi meraviglia, data la buona maggioranza liberale che c’è a Collina: forse qualcuno dovrà farsi un esame di coscienza». «Invece a Muzzano sapevamo che sarebbe stata dura - continua. - Il voto risicato darà adito ancora a qualche discussione, ma quel che mi calma è che dopo tre legislature a parlare di aggregazioni (prima con Lugano, ndr.) finalmente il popolo si è potuto esprimere. Così il tema potrà essere tolto dal tavolo e si potrà tornare a parlare d’altro.