Muralto

Nodo intermodale sciolto, niente bus in viale Cattori

Una nuova variante ancora da affinare esclude il passaggio dei mezzi pubblici sulla bretella fronte scalo - Da risolvere il passaggio pedonale
Il nodo intermodale resterà di fronte alla stazione di Muralto? Sempre più probabile. ©CdT/Gabriele Putzu
Mauro Giacometti
27.12.2022 06:00

Il nodo intermodale della stazione FFS di Locarno-Muralto è quasi sciolto, almeno quello principale, cioè il passaggio dei bus su viale Cattori. La Delegazione delle autorità, che comprende il Comune di Muralto, la città di Locarno, il Cantone, le Fart e la Commissione intercomunale dei trasporti, sta mettendo a punto una variante alternativa per evitare che i bus passino da viale Cattori, bretella che resterà aperta e percorribile dal traffico privato. Il terminal di sosta e interscambio tra bus e treni (e Centovallina), dunque, dovrebbe rimanere sull’asse piazza Stazione-viale Balli. «Tra le quattro proposte che ci ha sottoposto l’ingegnere del traffico Francesco Allievi, incaricato di approfondire le diverse opzioni per realizzare il nodo intermodale della stazione ferroviaria, alla fine quella più convincente è di mantenere sostanzialmente lo status quo. Quindi i bus che salgono da viale Balli e che scendono su piazza Stazione continueranno ad utilizzare le attuali fermate: il terminal di fronte al Centro Pax e dalla parte opposta tra l’autosilo e il McDonald. Certo, considerando che transiteranno circa 250 bus al giorno, occorrerà proseguire le analisi e valutare le criticità emerse finora. Ma lo spazio a disposizione non è molto, dunque andranno ricercate soluzioni ad hoc», spiega Dao Nguyen-Quang, vicesindaco di Muralto e presidente della Delegazione delle autorità.

Un iter contrastato

Sembra sfumare dunque il progetto proposto dal Municipio di Muralto - in accordo con Fart, FFS e Commissione dei trasporti - cioè la realizzazione del terminal e della relativa pensilina accanto alla stazione, con il transito dei mezzi pubblici da viale Cattori. E addio anche all’edificio sovrastante il terminal che si intendeva adibire ad uffici e spazi commerciali. D’altra parte, dopo la pubblicazione e l’approvazione in Consiglio comunale nel 2020 della modifica del Piano regolatore e del credito per le opere di pertinenza comunale, s’era alzato un fuoco di fila di ricorsi con ben tre raccolte firme contrarie al progetto di nodo intermodale immaginato dall’Esecutivo muraltese. Il Governo cantonale, nel novembre dell’anno scorso, accogliendo i ricorsi e dopo aver annullato le decisioni del Consiglio comunale, ritirò anche il messaggio sul credito di 15 milioni di franchi per realizzare le opere stradali di propria competenza. Da qui l’invito al Municipio di Muralto e a tutti gli «attori» coinvolti di individuare una soluzione condivisa per «governare» il traffico sempre più consistente di bus intorno alla stazione ferroviaria e al capolinea della Centovallina. «La proposta alternativa che avanzeremo credo entro il prossimo mese di giugno è appunto quella di mantenere il flusso e l’attestamento del trasporto sull’attuale asse, apportando delle modifiche urbanistiche e viarie non sostanziali, in modo da approntare una variante credibile e alternativa al passaggio su viale Cattori», evidenzia il vicesindaco di Muralto.

Comparto da rivedere

Che poi precisa: «Andrà anche ripreso in mano il «dossier» sull’autosilo e il progetto immobiliare di Mario Botta, anche alla luce dei nuovi insediamenti previsti dalla domanda di costruzione della Renzetti  Properties per l’attuale autosilo e il porticato del McDonald (vedi  box). Inoltre occorrerà trovare una soluzione per l’attraversamento pedonale di viale Stazione, che resta uno dei punti dolenti sia per la sicurezza che la fluidità del traffico sull’asse di collegamento tra Muralto e Locarno. L’ipotesi di un sottopasso, all’altezza del porticato del McDonald è certamente la più logica, anche in funzione di un accesso diretto al Grand Hotel, ma dovremmo effettuare ulteriori approfondimenti. Di certo, con la variante «conservativa» che arriveremo a proporre per il nodo intermodale intendiamo tracciare una strada percorribile in tempi anche abbastanza stretti», conclude Dao Nguyen-Quang.