«Non c'è spazio per cancel culture e toni antisemiti nella nostra città»
I Giovani UDC prendono posizione sulla manifestazione pro Palestina andata in scena ieri davanti all’ingresso del LAC, dove – in vista della Giornata della Memoria del 27 gennaio – si è esibita in concerto la Israel Philharmonic Orchestra. Nel corso della protesta, lo ricordiamo, non sono mancati momenti di tensione e in un'occasione uno spettatore che stava entrando nell'edificio è stato strattonato, mentre i manifestanti – circa un centinaio – intonavano slogan contro Israele.
«Questa manifestazione», si legge nel comunicato diffuso dai Giovani UDC, «rappresenta un episodio di gravità inaudita, soprattutto perché avvenuto in coincidenza con la Giornata della Memoria. È inaccettabile che proprio in questa ricorrenza, dedicata al ricordo delle vittime della Shoah e alla riflessione sugli orrori del passato, si siano verificati episodi di intolleranza e atteggiamenti antisemiti. Come Giovani UDC, ribadiamo che la libertà di espressione è uno dei valori fondamentali della nostra democrazia. Tuttavia, dobbiamo constatare con sgomento che oggi questa libertà viene minacciata proprio da chi si dichiara paladino di giustizia sociale e cultura. Non possiamo tollerare che un gruppo di individui, agendo con violenza verbale e comportamenti distruttivi, tenti di imporre il pensiero unico, cercando di soffocare ogni opinione diversa dalla propria».
Nel comunicato, i Giovani UDC attaccano la sinistra: «È particolarmente assurdo e ipocrita che questi comportamenti provengano da gruppi di sinistra, che si presentano come difensori della tolleranza e dell’inclusione. Proprio questi stessi ambienti, che dovrebbero promuovere il rispetto e il dialogo, finiscono invece per alimentare divisioni, intolleranza e persino atteggiamenti antisemiti, come quelli visti durante questa manifestazione. Questo dimostra come la sinistra, ormai da tempo, sia diventata promotrice di una cultura che non tollera la diversità di opinioni, ma si arroga il diritto di decidere cosa sia giusto e cosa debba essere censurato».
«Un’offesa alla memoria e alla cultura»
La coincidenza con la Giornata della Memoria «rende l’accaduto ancora più grave», sottolineano i Giovani UDC, i quali hanno accusato i manifestanti di «utilizzare un momento dedicato al ricordo delle vittime della Shoah per diffondere odio». Un insulto «non solo alla memoria delle vittime, ma anche ai valori di rispetto e riflessione che questa giornata rappresenta. È evidente che chi si lamenta della "mancanza di cultura" in realtà promuove solo una "cultura del pensiero unico", dove esiste una sola verità accettabile e ogni altra opinione deve essere distrutta».
«Stop alla cancel culture»
«Le scritte e le urla violente come "Vergogna, fascisti assassini" contro il pacifico pubblico, colpevole solo di voler ascoltare il concerto, non fanno altro che confermare come la cancel culture stia prendendo piede anche in Ticino», si legge nel comunicato. «La volontà di censurare, di attaccare e di distruggere non è segno di forza morale o intellettuale, ma il sintomo di una società che sta perdendo i suoi valori democratici. Questi episodi dimostrano come il pensiero unico sia diventato una dittatura ideologica, alimentata da chi si professa tollerante ma è in realtà intollerante verso tutto ciò che non rientra nel proprio schema ideologico».
Di qui l'appello: «Chiediamo con fermezza che la città di Lugano non tolleri più manifestazioni di questo tipo, specialmente quando assumono toni antisemiti, distruttivi e violenti. Non è accettabile che episodi di questa gravità, che minano la convivenza civile e il dialogo democratico, trovino spazio nella nostra città».