Casima

Non chiamatela «small»: Cà Nani sogna in grande

Nella frazione della sponda destra della Valle di Muggio è nata una struttura che si definisce «small boutique hotel» – Ha sei camere, un ristorante e un bar e vuole sia far scoprire la regione ai turisti, sia diventare un luogo di ritrovo per la gente del posto
©Ti-Press/Alessandro Crinari
Lidia Travaini
15.10.2024 17:10

Un po’ per i turisti, quelli di qualità, un po’ per i momò, in particolare per la gente della valle. Lo è, anzi ambisce ad esserlo, la novità nata a Casima e inaugurata nelle scorse ore: Cà Nani. Di cosa si tratta? Detto con parole semplici di un piccolo hotel con osteria, detto con il gergo del settore turistico di uno small boutique hotel.

Da circa un mese la sponda destra della Valle di Muggio ha una nuova struttura ricettiva che si inserisce nel progetto dell’Albergo Diffuso del Monte Generoso. Si tratta di un piccolo hotel con 6 stanze, ristorante e bar che ha trovato posto là dove la gente del paese era già abituata a incontrarsi. Si trova infatti nell’edificio che ospitava l’Osteria Antica che è stato totalmente ristrutturato. I suoi nuovi proprietari (e gerenti) sono Giovanni Guastalla e la moglie Sonja i quali, dalla Valle di Muggio hanno sentito una sorta di chiamata, un richiamo: «Qualche anno fa abbiamo sentito il desiderio di venire a vivere in Valle di Muggio, lasciandoci alle spalle Mendrisio e il piano. Volevamo stare più vicini alla natura e siamo arrivati qui a Casima – ha spiegato Giuseppe Guastalla –. Vivendo qui abbiamo iniziato a conoscere il posto e a sentire le storie delle persone che spesso parlavano con nostalgia dell’Antica Osteria e della Betty che la gestiva». Era il 2018 e da quel momento la curiosità per Casima e le abitudini del passato ha man mano portato al desiderio di aiutare a creare senso d’appartenenza colmando il vuoto lasciato dalla chiusura dei ritrovi di paese. Imboccata quella strada, la via verso la rinascita dell’Antica Osteria in Cà Nani era imboccata.

Nella rete dell’Albergo Diffuso

Una tappa decisiva di questo viaggio lo ha rappresentato un incontro, al bar, con Claudio Zanini, presidente dell’Albergo Diffuso Monte Generoso. La messa in rete delle strutture ricettive della valle è infatti stata descritta come un aspetto fondamentale per il turismo dell’area. «Per far rimanere di più i viaggiatori» ha detto Zanini. Ma anche per far scoprire le peculiarità della valle offrendo sempre soggiorni di qualità, è stato spiegato. «Noi di Albergo Diffuso non costruiamo, ma mettiamo in rete strutture di qualità ristrutturate. Colleghiamo tra loro progetti di gente che investe, non tanto soldi, ma sé stessa».

Turismo «di qualità»

Cà Nani è la quinta struttura ad abbracciare il progetto Albergo Diffuso, ha riassunto la direttrice di Mendrisiotto Turismo Nadia Fontana-Lupi. Prima di lei: l’Osteria con alloggio La Manciana, l’Ostello di Scudellate, la Casa dei Gelsi e l’Alpe di Caviano. Altre potrebbero seguire, è stato anticipato. Ristrutturazioni sono in corso in svariate località sul Generoso, da Salorino a Morbio; «potrebbero essere nuovi tasselli dell’Albergo Diffuso, chissà», ha aggiunto Zanini.

Se queste strutture storiche dal fascino senza tempo possono rinascere è anche grazie al sostegno del Cantone. «La storia dell’Albergo Diffuso ruota attorno a persone che hanno visioni. Una delle forze di questo progetto è la connessione che si crea tra la comunità locale e i viaggiatori. La consapevolezza di essere parte di un territorio, di una comunità, è fondamentale ed una delle ragioni del nostro sostegno convinto» ha sottolineato Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia, sotto lo sguardo attento di Norman Gobbi, arrivato a Casima quasi a sorpresa per assistere all’inaugurazione di Cà Nani.

Dei turisti che giungono in valle, grazie a progetti come questo, ha parlato anche il municipale di Castel San Pietro Andrea Cantaluppi: «Cà Nani è un gioiello in un altro gioiello rappresentato dalla Valle di Muggio. Oggi per attirare viaggiatori non bastano paesaggi e passeggiate, bisogna anche offrire elementi di qualità. Questo è essenziale per avere turismo di qualità, quello benefico, non di massa. Quello di Cà Nani è un lavoro in questo senso ed eccellente, che ne può ispirare altri e aiutare a far vivere queste frazioni».