«Non creiamo paure e allarmismi a scuola»

«Ma quale paura, qui a scuola è tutto tranquillo!». Non si è fatta attendere la risposta della direzione delle scuole elementari Nosedo di Massagno alla petizione che chiede di garantire la sicurezza dei bambini sulla terrazza della palestra. Le sottoscrizioni raccolte da inizio settembre, lo ricordiamo, sono oltre 500 e verranno inviate dai promotori – un gruppo composto da consiglieri comunali e cittadini con primo firmatario il consigliere comunale Pierfranco Longo – al Municipio e all’Ufficio sanità del Cantone nei prossimi giorni.
«La situazione è tranquilla»
La direzione si dice «indignata» dal contenuto della petizione «Per la sicurezza di bambini e ragazzi in orario extrascolastico, si intervenga sulla terrazza della palestra di Massagno» e «soprattutto dalle informazioni fuorvianti che il testo e le immagini riportano». «A scuola il clima è assolutamente tranquillo – spiega il direttore Andrea Arigoni – e deploro l’uso che è stato fatto della lettera inoltrata dal personale scolastico nel 2017 (nella quale si esprimevano preoccupazioni in merito alla sicurezza della terrazza, ndr.). La situazione si è tranquillizzata da subito – continua – e la lettera è ampiamente superata dagli eventi. I chiarimenti avuti, anche in sede di Consiglio comunale, fanno sì che la struttura sia goduta in piena tranquillità dai principali fruitori». Il direttore stigmatizza anche le fotografie – allegate alla petizione – che documentano quei tredici casi in cui i bambini si sarebbero trovati in una situazione di potenziale rischio: «Si tratta perlopiù di fotomontaggi, – dice – che non fanno altro che creare inutili paure tra i genitori, gli allievi e la popolazione tutta, laddove invece dovrebbe regnare, così come regna effettivamente, un clima disteso e positivo quale quello che da anni stiamo proponendo ai nostri ragazzi. Lanciare questi messaggi volutamente distorti – aggiunge il direttore – significa invece diffondere il dubbio sul lavoro dei docenti, che irresponsabili evidentemente non sono, e che ampiamente possono garantire circa la completa idoneità e sicurezza degli spazi in questione».
E come risponde agli oltre 500 firmatari della petizione? «Ritenuto che a queste questioni si sia già data ampia ed esaustiva risposta da tempo nelle adeguate sedi, immagino che quando arriverà la documentazione al Municipio e all’Ufficio sanità del Cantone si valuteranno le risposte da dare. A titolo personale e a nome del plenum dei docenti tengo a sottolineare come tutto il comparto scolastico sia stato realizzato in piena conformità delle disposizioni sulla sicurezza. Ribadisco nuovamente che a scuola siamo del tutto sereni, basti pensare che a livello del gruppo genitori non sia arrivata ad oggi nessuna segnalazione scritta. Le finalità della scuola sono ben chiare e definite dalla legislazione vigente – conclude il direttore – ed è fondamentale focalizzarsi su di esse, sviluppando e favorendo tutte quelle competenze che i futuri cittadini necessitano. Chi specula su questo, infondendo paure, preoccupazioni e dubbi, non si rende conto del grave danno che arreca alla nostra quotidiana azione educativa».

Dubbi già ad inizio settembre
Già ad inizio settembre, quando è stata lanciata la raccolta firme, il direttore delle scuole, insieme alla presidente del plenum docenti e a quella dell’assemblea dei genitori, avevano inviato una lettera al Municipio con la quale esprimevano preoccupazione in merito alla raccolta firme. «Stigmatizziamo le ripetute modalità di osservazioni, le domande inerenti gli spazi esterni e la raccolta firme – si legge nella lettera – che vanno a creare allarmismi». Nella missiva si ribadisce – come aveva già fatto il Municipio nelle risposte all’interrogazione e all’interpellanza – che nessun incidente si sia finora verificato e nessun allievo si sia fatto male durante l’orario scolastico».
Ma secondo il comitato promotore il rischio c'è
Secondo il comitato promotore della petizione «permane un gravissimo rischio nell’uso della terrazza sovrastante la palestra delle scuole elementari di Massagno». Con essa si chiede alle autorità di «chinarsi sul problema definendo un piano di intervento entro il 2019, implementandolo entro la fine dell’anno scolastico in corso».