Lugano

«Non è un depotenziamento del Civico, anzi, investiamo subito 200 milioni»

Il presidente dell’EOC spiega la scelta di rinunciare al progetto di ampliamento dell’ospedale: «Così facendo ingrandiremo subito il Cardiocentro, dove in autunno entrerà in funzione una nuova sala operatoria, e poi ristruttureremo la torre invece di aspettare il 2035»
© CdT/Gabriele Putzu
John Robbiani
18.03.2021 06:00

Non ha mancato di sollevare alcune critiche la decisione dell’EOC (l’Ente ospedaliero cantonale), annunciata proprio ieri sul CdT dal direttore generale Glauco Martinetti, di rinunciare al progetto di ampliamento dell’Ospedale Civico. «Sconcertante!» ha per esempio scritto su Facebook l’ex consigliere nazionale Fulvio Pelli. L’EOC, che negli scorsi giorni ha incontrato il Municipio di Lugano, spiega e difende la sua scelta. «La nostra nuova strategia - conferma il presidente Paolo Sanvido - prevede di investire, a breve, 200 milioni a Lugano. Significa ampliare subito il Cardiocentro, dove tra l’altro già in settembre verrà inaugurata una nuova sala operatoria multifunzonale, e poi poter subito ristrutturare la torre. Subito, non nel 2035. Significa assicurare al Civico, per almeno i prossimi 25 anni, il ruolo di punta di diamante del sistema sanitario ticinese. E di questo i luganesi e i ticinesi devono essere felici».

Il Municipio è d’accordo
Nuova strategia per Lugano che l’EOC ha presentato negli scorsi giorni al Municipio. E che l’Esecutivo - così ci è stato confermato - ha benedetto. «È un buon progetto», ci ha per esempio spiegato Michele Foletti. «Permetterà di mantenere la medicina di punta a Lugano, facendo oltretutto dell’Ospedale italiano un centro ticinese per la medicina elettiva e poliambulatoriale. Per noi è importante, anche perché l’EOC_ci ha confermato di ritenere Lugano centrale nel sistema ospedaliero del nostro cantone. Questo perché è la zona con il maggior bacino d’utenza e anche perché è quello con la maggior concorrenza da parte delle cliniche private. Lugano, insomma, è un presidio che l’EOC non può perdere anche perché altrimenti i pazienti andrebbero altrove». Alle cliniche private, appunto. «L’EOC - spiega invece il sindaco Marco Borradori - ci ha confermato che il Civico resterà la punta di diamante della sanità ticinese e questo progetto permette di anticipare gli investimenti».

Cosa cambia
L’EOC aveva inizialmente pensato di costruire una nuova ala del Civico in cui inserire la medicina intensiva (26 posti letto), otto sale del blocco operatorio, il Pronto Soccorso, un nuovo eliporto, un piano di degenza e l’ambulatorio di fisioterapia ed ergoterapia. Era previsto anche l’ampliamento dell’autosilo. Fatto questo si sarebbe poi intervenuti sulla torre, progettata negli anni Sessanta e inaugurata nel 1980. L’EOC ha ora deciso di cambiare i piani, accantonare la realizzazione della nuova ala e concentrarsi subito sul Cardiocentro e sulla torre. « Il cambio strategico - aveva spiegato nell’edizione di ieri Glauco Martinetti - è proprio quello di non aumentare le volumetrie oltre al reale fabbisogno ma di investire sempre di più nella qualità, nella sicurezza e nell’ampliamento dell’offerta medica sempre in sintonia con i nuovi trend demografici. A Lugano abbiamo dato avvio all’esecuzione della nuova sala operatoria ibrida del Cardiocentro e procederemo con il progetto per il suo innalzamento con un termine dei lavori previsto per il 2025. Al Civico daremo subito avvio al progetto per nuove sale endoscopiche, nuove sale risveglio postoperatorie e al parziale rifacimento del pronto soccorso. Inoltre, inizieremo il grande progetto per il rifacimento totale della torre con un inizio lavori verso il 2025/2026. Sul sito dell’Ospedale italiano progettiamo un ampliamento della medicina ambulatoriale».

«Giusto cambiar strada»
«I lavori previsti all’inizio - ribadisce Foletti - si sono rivelati sovradimensionati anche in base alle proiezioni demografiche fornite dall’Ufficio federale di statistica. La popolazione non solo non aumenterà, ma è prevista una diminuzione. È giusto dunque che l’EOC riveda le sue strategie anche a livello regionale. Ci sono zone del Ticino per esempio in cui occorrerà sviluppare la medicina geriatrica. E valutazioni vanno fatte anche sulla pediatria. Chi teme che Lugano perderà la sua centralità si sbaglia. Non è questo il senso del progetto».

Il dualismo con Bellinzona resta
«Si inizia a progettare un nuovo ospedale a Giubiasco e il Gran Consiglio sogna un ospedale cantonale. Non oso pensar male, ma (...)». È con questa frase che Fulvio Pelli lascia intendere di temere che il Civico venga depotenziato per favorire la nuova struttura sopracenerina. Timori che Martinetti aveva comunque già chiarito nella sua intervista al CdT. «L’EOC è diventato negli anni un ospedale multisito (...). Questa visione e strategia rimane intatta».