Mendrisiotto

Non solo il fermo muscoloso, le condanne sono cinque

Il 26 gennaio di due anni fa un inseguimento della polizia finì con due arresti e, in quel frangente, tre agenti andarono oltre il consentito rimediando una condanna per abuso d’autorità e vie di fatto – E chi scappava? Il primo è finito in carcere tre mesi, per il secondo pena sospesa
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Stefano Lippmann
04.02.2025 06:00

Trentuno secondi. Si è detto praticamente tutto di quello che è andato in scena il 26 gennaio di due anni fa, a Balerna, poco dopo le tre e un quarto del mattino. Trentuno secondi, come detto, per quell’episodio balzato agli onori della cronaca: il «fermo muscoloso» di due persone effettuato da diversi agenti di polizia. Il tutto dopo un inseguimento. Pochi attimi sfociati sì in due arresti, ma anche in 9 agenti di polizia indagati e, per tre di loro, altrettante condanne: due decreti d’accusa e un processo – in procedura di rito abbreviato – andato in scena lo scorso 16 dicembre. Quella notte alcuni agenti sono evidentemente andati «lunghi», abusando del potere che la divisa conferisce loro. Colpi proibiti, sferrati quando uno dei due fuggitivi era già stato ammanettato e risultava essere – atto d’accusa alla mano – inoffensivo.

Poco o nulla si è invece saputo del percorso giudiziario che ha interessato le due persone che, quella notte, stavano scappando dalle forze dell’ordine. Nei loro confronti, infatti, le condanne sono state pressoché immediate. Secondo quanto appreso, soltanto poche settimane dopo i fatti il Ministero pubblico ha emanato due decreti d’accusa.

Uno in carcere, l’altro in prova

Quella notte i due richiedenti l’asilo con origini nordafricane stavano scappando dalla polizia a bordo di un’auto rubata. Un furto avvenuto verosimilmente nel Bellinzonese. Poi la corsa, sfrenata, interrottasi a causa di un incidente in via Passeggiata a Balerna. Impatto che si è verificato nei pressi di una raffineria d’oro. E proprio dal sistema di sicurezza di quest’ultima, ovvero dalla videosorveglianza, gli inquirenti hanno potuto chiarire cosa sia effettivamente successo. Ma non solo, almeno uno dei due richiedenti l’asilo nei giorni precedenti gli avvenimenti di Balerna era già stato fermato dalle autorità negli spazi di un centro commerciale. Questo per un tentativo di furto. Ed è per questi motivi che, oltre al reato di impedimento di atti delle autorità, la coppia è stata condannata. Nei confronti dell’uomo che la mattina del 26 gennaio era al volante il Ministero pubblico ha emesso un decreto d’accusa contenente la proposta di pena di 90 giorni di carcere da espiare per reati in urto alla Legge federale sulla circolazione stradale, furto, danneggiamento e impedimento di atti dell’autorità. Pena sospesa, invece, per il complice che quella notte era seduto sul sedile del passeggero. Nel suo caso – visti i reati di furto in parte tentato e impedimento di atti dell’autorità – la pena proposta è stata di 50 giorni di detenzione sospesi per un periodo di prova. Decreti d’accusa nel frattempo cresciuti in giudicato.

In tre oltre il limite

Per quel che concerne gli agenti di polizia – alcuni della PolCom di Chiasso, uno della Comunale di Mendrisio e alcuni della Cantonale – l’inchiesta ha necessitato di più tempo. Per sei dei nove agenti indagati, alcuni mesi dopo il procuratore generale Andrea Pagani ha prospettato un decreto d’abbandono non considerando adempiuti i presupposti del reato ipotizzato di favoreggiamento (in sostanza l’accusa che avessero omesso di segnalare ai superiori quanto accaduto). Due agenti della Comunale di Chiasso nel settembre del 2023 sono stati raggiunti da altrettanti decreti d’accusa riconoscendo i reati di abuso di autorità e vie di fatto. Novanta aliquote giornaliere da 140 franchi ciascuna per il primo, 30 aliquote da 140 franchi per il secondo. Entrambe le pene sospese per un periodo di prova di due anni. Condanna, infine, anche per l’agente, sempre della cittadina, con le maggiori responsabilità: 12 mesi di carcere sospesi per un periodo di prova di due anni. Uomo che, ora, attende di conoscere il proprio destino professionale. Il Municipio di Chiasso dovrà presto decidere se risolvere o meno il contratto di lavoro.