Confine

Non solo infermieri, ora anche cuochi e camerieri fuggono in Svizzera

Il Varesotto sarebbe alle prese con un'emorragia di professionisti del settore della ristorazione: «Troppo allettante lo stipendio svizzero, si guadagna anche il triplo»
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Red. Online
05.08.2024 13:30

Non solo gli infermieri, ora anche i cuochi e i camerieri italiani starebbero fuggendo in Svizzera in cerca di stipendi più allettanti. È l’allarme lanciato dalla Prealpina, che sottolinea, titolando «Ci rubano anche i cuochi», come bar e ristoranti del Varesotto siano alle prese con un’emorragia di professionisti del settore. Il quotidiano varesino precisa che ad andare oltre confine non sono studenti che cercano un’occupazione estiva, ma giovani che hanno studiato per diventare chef, bartender e camerieri.

Fuori dai locali di Varese e dei comuni turistici, non mancherebbero i cartelli per cercare personale e neppure le richieste di aiuto sui social media rivolte ai rappresentanti di categoria.

La Prealpina sottolinea come i professionisti siano attirati dagli stipendi, considerati nettamente superiori a quelli italiani: nella Penisola, infatti, un cuoco «medio» prenderebbe tra i 2.000 e i 2.500 euro al mese, mentre in Svizzera «il doppio, se non il triplo», si legge. Una piaga, quella della carenza di personale, generalizzata, ma che si sarebbe acuita soprattutto nei mesi estivi con l’arrivo dei turisti.  Un fenomeno particolarmente sentito quest’anno, con il boom di visitatori attirati in provincia di Varese dai laghi e dalle temperature estive.

Giordano Ferrarese, presidente provinciale e consigliere nazionale della Fipe (la federazione dei pubblici esercizi) e vicepresidente della Confcommercio di Gallarate e Malpensa, ha fatto il punto della situazione in Italia: «A livello nazionale è ormai cronica la mancanza di personale soprattutto nelle città turistiche», ha constatato l’esperto, spiegando che «molti locali hanno già modificato le loro attività riducendo orari e giornate di apertura, in base alla forza lavoro su cui possono contare».