Il caso

«Non vi lasceremo mai soli nelle emozioni che provate»

I vertici della Pastorale giovanile esprimono vicinanza alle ragazze e ai ragazzi dopo l'arresto del sacerdote, loro assistente spirituale – Nel messaggio, sottoscritto anche dal vescovo, l'invito a parlare e a sostenersi l'un l'altro
©Chiara Zocchetti
Spartaco De Bernardi
13.08.2024 06:00

«In questi giorni difficili, il nostro cuore è stato messo alla prova da eventi che hanno scosso profondamente ciascuno di noi. Sappiamo che le emozioni che state provando possono essere intense e travolgenti, e vorremmo ricordarvi che non siete soli in questo cammino. Dio è con noi, e ci accompagna sempre, anche nei momenti più bui». Inizia con queste parole il messaggio di posta elettronica che la Pastorale giovanile della Diocesi di Lugano ha inviato ieri pomeriggio alle ragazze ed ai ragazzi che partecipano alle attività educative che la Comunità ecclesiale organizza per loro. Un messaggio sottoscritto anche dal vescovo Alain de Raemy e che, pur non citandola, fa riferimento alla vicenda giudiziaria che vede coinvolto don Rolando Leo, cappellano e docente del Collegio Papio di Ascona che proprio della Pastorale giovanile è assistente spirituale.

Le tempistiche

Un ruolo per il quale ancora recentemente aveva partecipato ad un viaggio in Croazia e Bosnia ed Erzegovina, culminato nella presenza al Festival dei giovani di Medjugorje. Poche ore dopo il suo rientro, avvenuto il 6 agosto, il sacerdote è stato fermato con l’accusa di avere avuto degli «approcci inadeguati» nei confronti di almeno una persona, il giovane adulto che nel febbraio scorso si è confidato con l’Amministratore apostolico. I fatti sui quali da aprile sta indagando la Magistratura sarebbero avvenuti quattro o cinque anni fa. Ma la presunta vittima li ha denunciati solo questa primavera, dopo che del disagio provato dal giovane era stato reso edotto, come detto, direttamente il vescovo Alain de Raemy. La presunta vittima ha parlato inoltre di atteggiamenti inappropriati «forse nei confronti anche di un minorenne». È così iniziato l’accompagnamento da parte della Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale per decidere se sporgere o meno denuncia. Denuncia penale che è stata sporta nelle settimane successive, ossia tra le fine di marzo e l’inizio di aprile; a seguito della quale la Procura ha aperto il fascicolo nei confronti del cappellano.

Pronti all’ascolto

«È naturale sentire tristezza o smarrimento, ma queste emozioni fanno parte del nostro essere umani. Affidiamoci alla preghiera e alla fede per trovare conforto e forza. Il Signore ascolta sempre le nostre preghiere, e ci offre la sua guida quando ne abbiamo più bisogno», recita ancora il messaggio di posta elettronica inviato alle ragazze ed ai ragazzi che prendono parte alle attività della Pastorale giovanile. La coordinatrice Valentina Anzini ed il secondo assistente spirituale della Pastorale, don Carlo Vassalli, unitamente al vescovo, fanno infine un accorato appello ai giovani. «Vi incoraggiamo a parlare dei vostri sentimenti e a sostenervi l’un l’altro. Sappiate che se sentite il bisogno di parlare e di confrontarvi siamo qui per voi».

L’inchiesta prosegue

Dal profilo dell’inchiesta, dopo l’interrogatorio di Polizia cui è stato sottoposto immediatamente dopo il suo fermo avvenuto la mattina del 7 agosto scorso, il presbitero è stato sentito una prima volta dalla titolare dell’inchiesta, la procuratrice pubblica Valentina Tuoni. La magistrata inquirente, come noto, ha chiesto la carcerazione preventiva di don Rolando Leo. Richiesta accolta venerdì scorso dal giudice dei provvedimenti coercitivi Paolo Bordoli, il quale ha confermato la misura di privazione della libertà per una durata di due mesi. Durante questo lasso di tempo la titolare dell’inchiesta provvederà ad istruire il caso sentendo altre persone oltre al sacerdote, per il quale vale evidentemente la presunzione di innocenza, e alla/alle sua/e presunta/e vittima/e in modo da confermare o meno le ipotesi di reato formulate al momento del fermo. Ipotesi di reato che, lo rammentiamo, sono quelle di atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere nonché pornografia.

Proposta educativa

La Pastorale giovanile è la proposta educativa che la Comunità ecclesiale, sotto la guida del vescovo fa nei confronti dei propri giovani, perché possano crescere come persone, mature ed equilibrate e, diventando adulti nella fede, rispondere alla propria vocazione nella Chiesa e nel mondo.  

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