Norman Gobbi nuovo coordinatore della Lega
Il consigliere di Stato Norman Gobbi è il nuovo coordinatore della Lega. Così ha deciso in serata l’assemblea di Rivera approvando una mozione d’ordine di Antonella Bignasca che chiedeva di rivedere gli statuti e quindi l’organizzazione del movimento di via Monte Boglia: «Ci siamo resi conto che l’impostazione approvata nel 2022 non funzionava», ha commentato Norman Gobbi, il quale ora avrà la facoltà di eleggere liberamente una nuova squadra, secondo un modello di funzionamento più vicino e congeniale alla Lega: «Storicamente il coordinatore si è sempre scelto la propria squadra; è stato così prima con Giuliano come presidente, poi con Attilio come coordinatore». Il responsabile del Dipartimento delle istituzioni tuttavia non ha fatto mistero che l’incarico, in questo delicato momento di transizione, non è certo un regalo: «Il doppio ruolo di Consigliere di Stato e coordinatore è piuttosto inusuale nel nostro cantone». Qualche esempio in passato c’è stato, ha sottolineato Gobbi: «Se lo faccio però è perché voglio bene alla Lega, e perché la Lega mi ha fatto crescere politicamente e personalmente». Sulle tempistiche, Gobbi ha quindi ribadito la necessità di formare la nuova squadra al più presto: «L’appuntamento delle Comunali è dietro l’angolo, non c’è tempo da perdere, anche se il grosso del lavoro, in questo caso, viene fatto a livello di singoli comuni».
«Ci sarà più chiarezza»
«Il coordinatore è una figura di riferimento che negli ultimi anni all’interno della Lega è mancata. Non solo per i giornalisti, ma anche per noi leghisti», ha commentato dal canto suo il deputato Daniele Caverzasio. «Ora ci sarà un po’ più di chiarezza anche sulla linea». Dobbiamo quindi attenderci una figura che tiene le redini come lo ha fatto Bignasca? Ancora Caverzasio: «Il coordinatore deve essere una figura riconosciuta dall’elettorato leghista. Norman è la persona giusta per ricoprire questo incarico in questo momento. Conoscendolo, però, non sarà un accentratore». D’altro canto, Caverzasio sottolinea come la maggiore libertà che verrà data al coordinatore consentirà di superare i limiti dei vecchi statuti. «La logica dei posti assegnati a nomi fissi verrà meno. All’interno della squadra potrà sedere chiunque», spiega ancora Caverzasio. Una scelta quindi di maggiore di apertura verso la base, che l’assemblea ha fortemente fatto propria: «Vogliamo tornare ad essere un movimento popolare che sa parlare alla gente», ha aggiunto Caverzasio.
Bilancio o resa dei conti?
Non è un mistero, tuttavia, che l’appuntamento di questa sera è arrivato in un momento difficile per la Lega, uscita perdente dalle ultime due tornate elettorali. «Chiaramente il risultato delle Federali è stato affrontato», spiega ancora Gobbi. «Abbiamo visto che tuttavia uno zoccolo duro esiste ed è una buona premessa su cui lavorare. Ora l’obiettivo è fare capire meglio al nostro elettorato perché votare Lega, o perché tornare a votare Lega». Secondo Gobbi occorre tornare a guardare con maggiore attenzione alle specificità del canton Ticino rispetto ad altri partiti che hanno «dinamiche più federali». Chiaro il riferimento ai cugini UDC. «Dobbiamo parlare un po’ meno alla testa e un po’ più allo stomaco dei ticinesi, perché la Lega - come diceva Attilio Bignasca - è uno stato d’animo». Uno stato d’animo che va riscoperto e difeso da ogni attacco. «L’alleanza con l’UDC comunque funziona e ha funzionato», ribatte Gobbi. «Ha permesso alla Lega di confermare due Consiglieri di Stato in Governo e di portare quattro deputati d’area su dieci a Berna». Una simmetria di obiettivi che Gobbi riconosce pienamente. «Non c’è stata nessuna resa dei conti, né internamente né verso l’esterno. Ognuno può vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Le premesse per ridare nuovo slancio alla Lega però ci sono tutte».