Novità alla Cadro Panoramica

LUGANO - L'annuncio della sua chiusura, nel novembre 2013 era stato uno shock. L'hotel Cadro Panoramica era una di quelle strutture storiche che avevano rappresentato per anni un simbolo del turismo luganese e in molti avevano parlato di una perdita significativa per l'offerta alberghiera della regione. Ma dopo il clamore mediatico suscitato dalla notizia, sui pendii soleggiati sopra Lugano era calato il silenzio, anche perché qualunque nuovo progetto (la proprietà ha comunque sempre affermato di non voler vendere e di voler evitare speculazioni) pareva bloccato a tempo indeterminato da una causa in sospeso.In realtà, seppure in sordina, la struttura sta rinascendo con una formula che pare riscuotere successo. «Non abbiamo mai chiuso, ma abbiamo creato una residenza con business apartment» spiega la direttrice Jacqueline Ranno. In pratica le 36 camere dell'hotel sono state trasformate in altrettanti miniappartamenti, che possono essere affittati per un massimo di nove mesi. «Abbiamo cominciato con una decina e quando abbiamo visto che le richieste non mancavano abbiamo rinnovato anche gli altri». Oltre alle 36 sistemazioni nell'edificio principale, ci sono 42 appartamenti (più grandi) nei rustici e altri in alcuni edifici vicini. «In totale gestiamo un centinaio di appartamenti e abbiamo un'occupazione media del 90%» conferma Ranno. Visto il successo dell'operazione, gradualmente si stanno ristrutturando e modernizzando tutti.Ma chi sono gli inquilini? «Abbiamo i nostri clienti fedeli che continuano a venire in vacanza per qualche settimana e persone che si fermano per dei mesi». I motivi sono diversi: c'è chi sta ristrutturando casa e ha bisogno di una sistemazione temporanea, chi si separa dalla moglie o dal marito e non ha un posto dove andare, chi viene a Lugano da altri Cantoni o dall'estero per progetti di lavoro temporanei o per lanciare una start-up. «Abbiamo anche giocatori dei Lugano Tigers, medici del Cardiocentro o di altri ospedali. Una volta è arrivata una scrittrice che si è fermata il tempo di scrivere il suo libro» racconta la direttrice.