«Nulla da dichiarare», ma in auto ha borse, cinture e scarpe in pelle di coccodrillo e pitone

È stato definito «un sequestro record» quello avvenuto, nelle scorse settimane, durante degli ordinari controlli al valico di Uggiate con Ronago. «Record» perché un uomo italiano, residente in Svizzera, ha cercato di passare al valico di Uggiate con Ronago, verso l'Italia, con a bordo dell'auto ventidue borse, diciotto cinture e trenta paia di scarpe realizzati con pelli di alligatore del Mississippi, pitone delle rocce birmano, pitone reticolato e coccodrillo del Nilo. Specie in via d'estinzione.
A rendere noto l'accaduto è la Guardia di Finanza del Comando provinciale di Como. Il giovane – classe 1999 – è stato fermato dai militari del Gruppo Ponte Chiasso, mentre cercava di entrare in Italia. Il 25.enne, si è mostrato «palesemente innervosito» di fronte alle domande di rito poste ai fini doganali e, in un primo momento, ha riferito di non avere nulla da dichiarare. Tuttavia, all'interno dell'auto, erano visibili diversi scatoloni di merce.
Incuriositi dal numero di scatole poste alla rinfusa nel veicolo, gli operanti hanno deciso di procedere con un'ispezione. Ispezione nella quale sono stati rinvenuti numerosi accessori di abbigliamento «dalle fogge e colori stravaganti», verosimilmente realizzati con pelli esotiche da parte di una nota società svizzera operante nel settore dell'abbigliamento di lusso, secondo quanto dichiarato dalla Guardia di Finanza. Nello specifico, a bordo dell'auto, come anticipato, c'erano 22 borse, 18 cinture e 30 paia di scarpe, per un valore complessivo di circa 25.000 euro. La merce è stata sequestrata per contrabbando.
Tuttavia, in seguito ad analisi più approfondite, è emerso che la merce in questione era stata realizzata con pelli di alligatore del Mississipi, pitone delle rocce birmano, pitone reticolato e coccodrillo del Nilo. Specie di animali protette, in base alla Convenzione di Washington sul commercio internazionale (CITES).
Ma non finisce qui. A seguito di ulteriori approfondimenti investigativi, è emerso che il giovane, poche ore prima del sequestro, aveva effettuato le pratiche doganali previste per l'esportazione dall'Italia verso la Svizzera, salvo poi tentare di reintrodurre la merce nel territorio, passando attraverso un valico minore, per assenza di documentazione. Secondo la Guardia di Finanza, è possibile che il 25.enne abbia messo in atto un «escamotage», al fine di eludere gli assolvimenti in materia di IVA all'importazione. Sottraendosi, in questo modo, agli stringenti controlli per la protezione della fauna e della flora minacciate di estinzione.
Il giovane è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Como, mentre la merce, come detto, è stata interamente sequestrata.