Nuove prospettive per l’idroelettrico ticinese
Si è svolto questo pomeriggio a Palazzo delle Orsoline il primo incontro dell’anno tra il Cantone, l’Azienda Elettrica Ticinese (AET) e le Officine idroelettriche della Maggia SA (Ofima), dedicato alla riversione degli impianti della «Maggia 1». All’ordine del giorno il piano per la conclusione dell’accordo sulla riversione e l’avanzamento del progetto di innalzamento della diga del Sambuco.
Alla riunione hanno partecipato il presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimento finanze ed economia, Christian Vitta, e il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, accompagnati dal direttore di AET, Roberto Pronini. Per Ofima erano presenti il presidente del Consiglio di Amministrazione, Jörg Huwyler, e il direttore, Marco Regolatti.
La decisione di procedere alla riversione degli impianti idroelettrici di Ofima è stata ufficializzata il 23 giugno 2021, con voto del Gran Consiglio. Gli impianti interessati dall’attuale fase di trattative sono quelli della cosiddetta «Maggia 1», la cui concessione scadrà il 31 dicembre 2035. Ne fanno parte le centrali di Peccia, Cavergno, Borgnone e Verbano (per una potenza installata di 305 MW e una produzione annua di 992 GWh) e i bacini del Sambuco, di Peccia e di Palagnedra. L’incontro odierno ha permesso di fissare il calendario delle trattative e di designare i gruppi di lavoro che seguiranno le numerose questioni sul tavolo. L’obiettivo comune è garantire un processo di riversione ordinato, che consenta agli attori coinvolti di predisporre le diverse fasi della transizione.
Il processo di riversione dei grandi impianti idroelettrici ticinesi, che tra il 2035 e il 2048 porterà nelle mani del Cantone il controllo della quasi totalità della forza idrica del suo territorio, compie così un ulteriore passo avanti. Cantone, AET e Ofima si sono impegnati a portare a termine questa tappa in maniera coordinata, valorizzando le sinergie fra i partner. Questo approccio permetterà di affrontare gli investimenti necessari al progetto di innalzamento del Sambuco e ammodernamento della centrale di Peccia prima della scadenza della riversione, garantendo al Cantone la possibilità di ritirare impianti in grado di affrontare le sfide della transizione energetica.
Il progetto di innalzamento della diga del Sambuco, il cui completamento è ipotizzato per il 2031, si svilupperà parallelamente al processo di riversione e vede coinvolti Ofima, attuale proprietario e gestore dell’impianto, e AET, futuro gestore dell’impianto per conto del Cantone. Conclusa la fase di progettazione di massima, nel 2025 inizierà la progettazione definitiva. Le parti hanno preso atto dell’avanzamento del progetto e definito i prossimi passi da compiere. Il progetto, ricordiamo, prevede di innalzare di 15 metri l’attuale diga del Sambuco, con un aumento del 32% della capacità di accumulazione del bacino, che passerà da 63 a 83 milioni m3. L’energia invernale stoccabile aumenterà dagli attuali 172 GWh a 230 GWh. Parallelamente è previsto l’ammodernamento della centrale di Peccia, che sarà dotata di gruppi di pompaggio e turbinaggio più potenti ed efficienti rispetto agli attuali.