Bellinzona

Officine FFS, «inopportuna la disdetta dell’accordo di Piattaforma»

Il personale delle Officine chiede alle FFS di mantenere aperto il canale di dialogo, almeno fino all’operatività completa della nuova struttura di Castione
©Chiara Zocchetti
Red. Online
14.06.2024 13:18

Oggi il personale delle Officine di Bellinzona, presente in massa, ha discusso sull’improvvisa decisione delle FFS di disdire l’accordo di Piattaforma, ossia quell’importante gremio di dialogo tra Direzione da una parte e Commissione del Personale e sindacati dall’altra, creato dopo lo sciopero del 2008 al fine di affrontare i punti più importanti relativi al futuro delle Officine.

Al termine dell’assemblea -  sottolinea il Sindacato del personale dei trasporti SEV in una nota - il personale ha votato all’unanimità una risoluzione nella quale, oltre a manifestare il proprio stupore per la decisione nonché per la modalità con la quale le FFS hanno comunicato la disdetta, ribadisce come gli obiettivi sottoscritti nell’accordo di Piattaforma non si possano certamente considerare raggiunti.

Due di questi sono il consolidamento della posizione delle Officine all’interno delle FFS e il sostegno all’occupazione. Il passaggio di posti di lavoro attualmente previsto, dagli odierni 510 ai 360 nemmeno garantiti nel nuovo stabilimento industriale di Castione, indica che si é ancora lontani dal raggiungimento degli obiettivi.

Inoltre il personale delle Officine ritiene che non avere più a disposizione un canale paritetico di dialogo tra le parti non potrà che implicare una riduzione dei volumi di lavoro in Ticino, non da ultimo anche a causa degli spazi molto ridotti previsti nella nuova struttura a Castione.

I lavoratori e le lavoratrici delle Officine di Bellinzona ritengono quindi che una disdetta dell’accordo sia in questo periodo incerto di transizione inopportuna e chiedono pertanto al direttore e al Consiglio di Amministrazione delle FFS di mantenere aperto il canale di dialogo dato dalla Piattaforma, almeno fino all’operatività completa della nuova struttura di Castione.

Chiedono inoltre alla politica ticinese, concretamente al Consiglio di Stato, al Municipio di Bellinzona e alla deputazione alle Camere Federali, di intervenire presso le FFS tramite gli opportuni canali, affinché queste ritornino sui loro passi.

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