Tragedia

«Ogni incidente sul lavoro è un incidente di troppo»

Operaio morto a Bellinzona: Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori, per il gruppo MPS-POP-Indipendenti, presentano un'interpellanza al Consiglio di Stato
© Ti-Press
Red. Online
11.11.2022 11:49

Da giorni, per forza di cose, non si parla d'altro. Dell'operaio morto sul lavoro a Bellinzona, proprio così. Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori, per il gruppo MPS-POP-Indipendenti, hanno presentato un'interpellanza. Motivata dal fatto che, citiamo, «il decesso del lavoratore edile è avvenuto su un cantiere di proprietà del IPCT, l’urgenza non deve neanche essere detta! Vi è stato un decesso!».  

«Lo scorso 17 ottobre, migliaia di lavoratori edili ticinesi hanno scioperato per rivendicare condizioni di lavoro dignitose denunciando nel contempo l’atteggiamento dei padroni edili e le loro proposte che vorrebbero aumentare la flessibilità (del tempo di lavoro e salariale)» si legge nel testo. E ancora: «Gli scioperanti e le organizzazioni sindacali Unia e OCST hanno inoltre trasmesso una lettera aperta alla “politica cantonale”. Nella stessa erano contenute delle precise e chiare richieste». Quali? Eccole: che i disposti legali cantonali riguardanti il mercato del lavoro attualmente in vigore siano rivisti in modo radicale permettendo azioni incisive e rapide; che gli organi di controllo e di verifica cantonali siano rafforzati per permettere l’azione in tempo reale, affinché siano premiate le imprese rispettose del quadro legale e contrattuale, della concorrenza e, soprattutto, dei lavoratori; che vi sia un maggiore senso di responsabilità da parte dei committenti pubblici che devono premiare, nelle aggiudicazioni, effettivamente il migliore e non il minor prezzo e termini di consegna ragionevoli e rispettosi dei contratti di lavoro in vigore; che si sviluppi n modo chiaro la lotta al dumping, non solo salariale, attraverso chiari indirizzi politici e fatti concreti; che siano rafforzati gli organi giudiziari cantonali permettendo di agire con rapidità e cognizione di causa, segnatamente che sia costituita una sezione del lavoro presso il Ministero pubblico; che si prenda atto delle situazioni che si sviluppano attorno a importanti settori professionali, dove spinte padronali spingono potentemente verso forme di flessibilità che modificano il tessuto sociale del paese, rendendo pressoché impossibile eventuali forme di controllo e sdoganando forme di dumping.

«È trascorso meno di un mese dall’inoltro di quella lettera aperta e, purtroppo, un lavoratore edile di 44 anni, padre di famiglia, attivo in una ditta subappaltante è deceduto su un cantiere il cui committente è, tramite l’IPCT, il Cantone» si legge nell'interpellanza. «L’MPS esprime le proprie più sincere condoglianze alla famiglia del lavoratore deceduto. Allo stesso tempo esprime, pacatamente, ma con molta rabbia la propria indignazione: non è accettabile e non può succedere che un lavoratore debba morire sul lavoro e su un cantiere di proprietà del Cantone!».

Alla luce di queste considerazioni, i firmatari chiedono al Consiglio di Stato:  

1.    Cosa è stato intrapreso o si intende intraprendere a sostegno della famiglia del lavoratore deceduto, considerato che il decesso è avvenuto su un cantiere di proprietà dell’IPCT e quindi il Cantone, in forma più o meno diretta, è implicato?

2.    Cosa intende intraprendere, da un punto di vista delle proposte legislative, in relazione alle richieste degli scioperanti edili ed in particolare nella prospettiva di migliorare i criteri di aggiudicazione  negli appalti pubblici affinché prevalgano le migliori offerte in termini di sicurezza, termini di consegna ragionevoli e condizioni di lavoro rispettose dei contratti di lavoro in vigore?

3.    Non ritiene necessario attivarsi presso gli organismi di prevenzione degli infortuni (in particolare la SUVA) per fare il punto di fronte a una visibile degrado delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro e rafforzare la politica di prevenzione?

4.    Non ritiene necessario riflettere sul proprio ruolo, in particolare pensando ad un rafforzamento delle politiche pubbliche del Cantone in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro e della promozione della salute sui luoghi di lavoro?

5.    L’iniziativa popolare dell’MPS «Rispetto per i diritti di chi lavora! Combattiamo il dumping salariale e sociale!» va nella direzione di potenziare gli organismi di controllo sui luoghi di lavoro, proprio per rispettare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, tra i qual spicca sicuramente quello di lavorare in sicurezza. È passato ormai più di un anno da quando il Gran Consiglio ha votato la ricevibilità dell’iniziativa. Eppure, non vi sono ancora segnali che il testo conforme all’iniziativa sia stato preparato e verrà presentato quanto prima al Gran Consiglio e poi, eventualmente, sottoposto al voto popolare.

Non ritiene necessario, anche alla luce di episodi come quello qui richiamato, accelerare la presentazione del testo conforme di questa iniziativa e smetterla con un chiaro atteggiamento dilatorio che, oltre a mancare di rispetto nei confronti dei cittadini e delle cittadine che hanno firmato l’iniziativa, allontana il rafforzamento di un’attività di controllo sui luoghi di lavoro che sicuramente potrebbe contribuire ad evitare tragedie come quella avvenuta a Bellinzona?