Turismo

Oh che bel castello... Ops, ora chiamatela Fortezza

Bellinzona: il patrimonio UNESCO può fregiarsi di un nuovo logo che rappresenta il concetto alla base del progetto di valorizzazione previsto nei prossimi anni per un investimento di 14 milioni di franchi - Intanto Sasso Corbaro splende con la mostra dedicata a Raffaello
La nuova immagine del patrimonio UNESCO cittadino. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
31.03.2021 17:07

Ci vuole senza dubbio coraggio a cambiare «immagine» in un periodo storico delicatissimo come quello che stiamo vivendo da ormai un anno. I castelli cittadini, patrimonio UNESCO da poco più di due decenni, hanno dapprima modificato la definizione ed ora anche la veste grafica. Adesso è la «Fortezza Bellinzona», rappresentata nel logo (in rosso e in nero) dai tre merli che richiamano gli altrettanti manieri (Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro) e da una porzione delle mura. Perché tale, da ora, sarà riconosciuta internazionalmente. Come un complesso, un tutt’uno. Che è d’altronde ciò che convinse nel 2000 la speciale commissione a premiare i fortilizi con il riconoscimento mondiale, quale inestimabile testimonianza storica per l’intera umanità.

Essere fieri di un bene prezioso

«I manieri sono l’emblema della Città. E in futuro verranno ulteriormente valorizzati, grazie all’ampio programma di interventi che entra ora nella fase della progettazione definitiva che durerà 18 mesi e per la quale il Legislativo ha recentemente stanziato un credito di 1,82 milioni. Sarà un’operazione complessa, già per il solo fatto che gli attori coinvolti sono numerosi, ma che consentirà alla fine di poter essere ancora più orgogliosi del patrimonio che impreziosisce Bellinzona, il Ticino e la Svizzera». Il sindaco della Turrita Mario Branda va fiero della «sua» Fortezza. Grazie ad un investimento complessivo di 14 milioni di franchi, entro 3-4 anni ogni castello avrà la propria identità (cfr. il CdT del 1. dicembre scorso): il Castelgrande farà rivivere la storia, il Sasso Corbaro il territorio ed il Montebello sarà per le famiglie.

Dopo un anno record, il 2020, nonostante la pandemia, grazie naturalmente al mercato interno (nel secondo semestre i visitatori svizzeri sono aumentati del 47%), il futuro lo si costruirà partendo dall’idea del complesso unitario. Vale a dire la funzione difensiva, le vie di transito, il contesto politico ed economico del tardo Medioevo, le sfide di allora e quelle di oggi. Affidandosi alle nuove tecnologie (come le «stele parlanti» e gli schermi tattili) e alle mostre permanenti. Si ambisce ad arrivare a 150.000-200.000 visitatori annui complessivi, rispetto ai centomila attuali.

Si interverrà, pure, sull’illuminazione, rinnovando ed ampliando il sistema entro il 2022. Il messaggio con la relativa richiesta di credito pari a 1,3 milioni di franchi arriverà sui banchi del nuovo Consiglio comunale entro la fine dell’anno. Dopo tre decenni dalla messa in funzione dell’impianto, infatti, il 30% dei proiettori è deteriorato ed il 10% è stato danneggiato da atti vandalici. Così non si può andare avanti: i paletti posti dall’UNESCO, anche su questo punto, sono rigorosi.

Mostre per tutti i gusti

Quanto scritto sarà il domani della Fortezza. Ma il presente? Parola a Debora Beeler (direttrice marketing e comunicazione dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino) e a Moira Morinini dell’Ufficio cantonale dei beni culturali che di fronte alla stampa hanno illustrato la programmazione stagionale. Ci si attende anche nei prossimi mesi un’importante affluenza di visitatori confederati (impossibilitati o quasi a viaggiare all’estero a causa del coronavirus). Da oggi, 1. aprile, e non è uno scherzo, si può ammirare il nuovo percorso archeologico al castello di Montebello; è stata implementata l’app SmARTravel, una guida in quattro lingue scaricabile su smartphone che presenta i contenuti della mostra. Al Castelgrande prosegue fino al 2 maggio l’esposizione sulle «Storie di fotografia» ticinesi, mentre nella Torre Nera a breve si potrà vivere l’avventura dell’Escape Room con tema il carnevale Rabadan e la sua storia.

Dopo Leonardo un altro genio

L’evento clou, non ce ne vogliano gli altri due manieri, sarà comunque al Sasso Corbaro. Dopo il successo di quella dedicata a Leonardo da Vinci, da oggi si omaggerà con una mostra interattiva un altro grande del Rinascimento: Raffaello. Video, ologrammi, pannelli didattici, gallerie pittoriche, disegni, esperienze nella realtà aumentata consentiranno di scoprire uno dei più celebri artisti di tutti i tempi. L’esposizione - ideata dalla società fiorentina Medartec - sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18 fino al 7 novembre. Maggiori informazioni cliccando sul sito www.bellinzonaevalli.ch. Buon divertimento.