Italia

Omicidio di Bergamo: «Il 28.enne fermato su un treno diretto a Lugano»

L'autore ha confessato di aver ucciso l'addetto alla sicurezza del supermercato – Il movente è legato alla gelosia – L'autopsia è stata fissata per martedì
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Red. Online
04.01.2025 20:15

Il 28.enne originario del Togo fermato a Chiasso e consegnato alle autorità italiane in seguito a un controllo, riferiscono i media italiani, ha confessato l'omicidio di Mamadi Tunkara, addetto alla sicurezza di un supermercato di Bergamo, avvenuto ieri nel centro della città lombarda. Il movente, leggiamo, è legato alla gelosia. Il 28.enne, infatti, era convinto che l'addetto alla sicurezza, 36 anni, avesse una relazione con la sua ex fidanzata, una ragazza di nazionalità italiana già sentita dalla Polizia. 

In un primo momento, scrive il Corriere della Sera, il sospettato si era avvalso della facoltà di non rispondere. Quando gli agenti, tuttavia, stavano per condurlo in carcere, il 28.enne ha cambiato idea. «Ora rimangono altri atti da compiere – ha spiegato il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota –. L'autopsia è stata fissata per martedì, inoltre verranno cercati riscontri di natura scientifica sull'arma ritrovata, che riteniamo essere quella usata per l'omicidio, e sugli indumenti che il fermato indossava quando è stato trovato su un treno diretto a Lugano dalla polizia svizzera per i controlli di frontiera».

La vittima era in Italia dal 2018 e lavorava, appunto, come responsabile della sicurezza presso il Carrefour di via Tiraboschi. Ieri, come ogni giorno, era arrivato in bicicletta da Verdello. Un tragitto di venticinque chilometri fra andata e ritorno. Prima di cominciare il turno, si era fermato a salutare alcuni amici. «Ci aveva detto che domenica prossima sarebbe tornato in Gambia dalla moglie» ha raccontato a Repubblica uno di loro.

Arrivato all’altezza del passaggio Pierantonio Cividini, Tunkara è stato spintonato da un uomo. A quel punto, si legge sui media italianni, è caduto a terra ed è stato colpito con quattro coltellate, presumibilmente sferrate con un coltello di grandi dimensioni. Il gerente della caffetteria di Porta Nuova ha assistito alla scena da dietro il bancone del bar. Questa la sua testimonianza: «Ho sentito una bici che cadeva e poi quel ragazzo che veniva sbattuto contro una vetrina. Lui è caduto e quell’altro gli è andato addosso. Ha gridato “aiuto, aiuto”».

L’omicidio, avvenuto in pieno giorno e ad appena cento metri dal Municipio, ha sconvolto un'intera città. «La sicurezza e la convivenza civile sono valori fondamentali, e ogni episodio di violenza è una ferita per tutta la nostra comunità» ha commentato, al riguardo, la sindaca Elena Carnevali.