Orselina «congela» residenze secondarie e Airbnb

Il Comune di Orselina «congela» il fiorire di residenze secondarie e di affitti di appartamenti attraverso la piattaforma «Airbnb». In questi giorni ha pubblicato all’albo e sui principali quotidiani l’istituzione di una zona di pianificazione comunale «globale», che vale dunque per tutto il proprio territorio, con la quale di fatto si blocca il rilascio di ulteriori licenze edilizie per residenze secondaria e si mette anche un freno al subaffitto di appartamenti per vacanze. «Dobbiamo riequilibrare una situazione che si sta facendo insostenibile, con il 68,1% di case secondarie presenti sul nostro territorio. Per chi vuole trasferirsi stabilmente a vivere a Orselina, insomma, non c’è praticamente un appartamento o una casa disponibile», dice la vicesindaco Samantha Garbani che sta seguendo da vicino il dossier abitativo.
L’occasione per mettere un po’ d’ordine alla corsa alla casa di vacanze in collina, alimentata ulteriormente dal periodo pandemico, arriva dalla nuova Legge sul turismo, in vigore dallo scorso 1° gennaio, che obbliga ad esempio i proprietari di appartamenti commerciali, affittati attraverso la piattaforma online Airbnb, a registrarsi sul portale cantonale e a ricevere quindi un numero d’identificazione. «L’identificazione degli Arnbnb mette ordine a questo settore, ma ci permette anche di valutare se concedere o meno l’autorizzazione comunale a subaffittare gli appartamenti. Ma ciò che è più importante, l’istituzione dello strumento di pianificazione comunale ci permette di prendere del tempo per effettuare una valutazione complessiva sullo sviluppo edilizio e residenziale di Orselina. Che pur essendo un Comune a vocazione turistica - e siamo contenti di esserlo - non vuole però diventare un dormitorio, ma sviluppare la sua attrattività anche per chi intende acquistare un appartamento o risiedere stabilmente in collina», conclude la vicesindaco.