Sanità

Ospedale Civico: «Non confondete contenuto e contenitore»

Il Municipio di Lugano difende l’EOC e la scelta di rinunciare all’importante aumento volumetrico dell’ospedale:«Non ci sarà alcuna perdita di competenze e il nosocomio continuerà a essere la punta di diamante della sanità ticinese»
©CDT/Gabriele Putzu
John Robbiani
10.04.2021 06:00

«Si rischia di confondere il contenuto con il contenitore e le volumetrie. Il cambio strategico intende evitare di aumentare le volumetrie oltre al reale fabbisogno ma investire sempre di più nella qualità, nella sicurezza e nell’ampliamento dell’offerta medica. Questo non porterà ad alcuna perdita di competenza. Al contrario, il presidio sanitario di servizio pubblico rimane la risposta EOC di offerta ai pazienti ticinesi quale punta di diamante della medicina altamente specializzata». Il Municipio di Lugano prende ufficialmente posizione in merito alla decisione dell’Ente ospedaliero cantonale di rinunciare al progetto di ampliamento dell’Ospedale Civico. Rinuncia che era stata anticipata, in un’intervista rilasciata al Corriere del Ticino, dal direttore generale Glauco Martinetti. Decisione difesa dal sindaco di Lugano Marco Borradori anche perché l’EOC ha confermato di voler comunque investire nel Civico alzando di due piani il Cardiocentro e ristrutturando subito la vecchia torre dell’ospedale (per una spesa complessiva di circa 200 milioni).

«Non è un declassamento»
Rassicurazioni che non erano comunque bastate al PLR, che negli scorsi giorni ha presentato un’interrogazione - prima firmataria Morena Ferrari Gamba - con l’intento di fare chiarezza. ««Lugano pianga sé stessa! Civico declassato a ospedale di prossimità!». Così era stato intitolato l’atto parlamentare. Domande e risposte offrono spunti interessanti. «Il Municipio trova accettabile - chiedeva il PLR - che il Civico venga declassato? Trova normale che le attività di pronto soccorso, cure intense e sale operatorie si svolgano in box provvisori e che il pronto soccorso dell’Italiano, fortemente voluto dalla popolazione, rimanga chiuso? «Innanzitutto - risponde l’Esecutivo - è importante sottolineare come non ci sia stato nessun declassamento a Ospedale di prossimità o un depotenziamento della presenza dell’EOC a Lugano. I contenuti rimangono invariati e la centralità del Civico non è mai stata messa in discussione da parte dell’Ente, che continua a ritenere il presidio sanitario di servizio pubblico luganese centrale nel sistema ospedaliero cantonale». Per il Municipio inoltre l’anticipo dei lavori di miglioramento strutturale porterà rapidamente a un netto miglioramento per tutti i pazienti ticinesi e per l’utenza luganese in particolare. «L’EOC investe sempre di più nella qualità, nella sicurezza e nell’ampliamento dell’offerta medica rimanendo aggiornato con i veloci sviluppi della medicina moderna e sempre in sintonia con l’evoluzione dei trend demografici». Il PLR chiedeva poi cosa intende fare il Municipio di fronte alla notizia della mancata realizzazione della «piastra» del pronto soccorso e delle sale operatorie, «frutto di un concorso e lungamente attesa dalla popolazione di Lugano». «Il Municipio si sente rassicurato sapendo che le attività di tali reparti vengono realizzate in box provvisori? E si accontenta in cambio di interventi nella torre di secondaria importanza?». «L’EOC - risponde il Municipio - ha già dato avvio in dicembre all’esecuzione di una nuova sala operatoria ibrida, mentre a inizio anno ha deliberato il progetto di innalzamento di due piani del nuovo Istituto Cardiocentro. Al Civico sarà dato subito avvio alla creazione di nuove sale endoscopiche, nuove sale risveglio e postoperatorie così come al parziale rifacimento del Pronto Soccorso. All’Italiano EOC sta invece progettando un ampliamento quale centro della medicina elettiva e poliambulatoriale. Gli interventi nella torre, vecchia di 40 anni, rappresentano un’urgenza evidente. Le autorizzazioni a operare nel blocco operatorio e nelle cure intense sottostanno a audit nazionali molto severi (...) e i mandati di MAS intercantonali (medicina altamente specializzata) attribuiti al Civico non sono assolutamente messi in discussione».

Le parole di Sanvido
«La nostra nuova strategia - ha recentemente confermato al CdT il presidente di EOC Paolo Sanvido - prevede di investire, a breve, 200 milioni a Lugano. Significa ampliare subito il Cardiocentro, dove tra l’altro già in settembre verrà inaugurata una nuova sala operatoria multifunzonale, e poi poter subito ristrutturare la torre. Subito, non nel 2035. Significa assicurare al Civico, per almeno i prossimi 25 anni, il ruolo di punta di diamante del sistema sanitario ticinese. E di questo i luganesi e i ticinesi devono essere felici».