Ostenta lusso e insulta Lugano e la Svizzera: «Se venite in Italia vi smonto i cerchioni e li vendo»

«Vorrei segnalare una questione che coinvolge direttamente Lugano e Campione d'Italia». Inizia così, una presa di posizione arrivata in redazione e firmata con lo pseudonimo Severo Ma Giusto. D'accordo, ma la questione quale sarebbe? «Un cittadino italiano, residente a Campione d'Italia e noto sui social per i suoi numerosi video girati principalmente tra via Nassa a Lugano e l'aeroporto di Agno, finge di risiedere stabilmente a Lugano, quando in realtà vive a Campione» si legge nell'e-mail. E ancora: «Questa persona, Ferdinando Lorenzotti, noto anche come Nanduccio o Dottor Garbo, è recentemente salita agli onori delle cronache italiane grazie a un servizio televisivo della trasmissione Le Iene, ripreso anche da diverse testate giornalistiche nazionali, tra cui Fanpage».
Riportiamo uno stralcio dell'articolo di Fanpage: «La sera del 4 marzo Le Iene hanno trasmesso un servizio su Ferdinando Lorenzotti e Gianluca Xu, due personaggi noti ai social per mostrare una vita da benestanti. Orologi costosi, auto costose, barche costose, champagne, pesce crudo e tartufi. Chi bazzica TikTok ha ben presente chi sono, difficile non sia capitato in bacheca un video di Lorenzotti (alias il Dottor Garbo) che mostra il suo stile di vita, spesso condito con richiami fascisti e insulti “ai poveri”. Così come non è difficile trovare Gianluca Xu che fa cadere banconote davanti alla camera». La realtà, tuttavia, sarebbe differente. E pure di molto. Ancora Fanpage: «Da tempo, sempre sui social, è partita anche una contronarrativa. Il servizio delle Iene infatti condensa in una decina di minuti uno scontro che sulla piattaforma si vede da settimane. C’è un account in particolare, non citato nel servizio, che si chiama Severo Ma Giusto. I suoi video riguardano praticamente solo Ferdinando Lorenzotti». L'account, in pratica, «confronta quello che Lorenzotti mostra con quello che dice, verifica i prodotti che acquista, cerca di ricostruire le origini del suo stile di vita. Garbo risponde, qualcosa ammette, qualcosa rivendica». Tradotto: questi personaggi, banalmente, si fingerebbero ricchi per attirare follower.
Non finisce qui. Severo Ma Giusto, infatti, spiega che «Lorenzotti è inoltre famoso per i suoi video di aspra critica contro la Svizzera e contro il Ticino». Le sue parole, in effetti, si commentano da sole: fra insulti ed epiteti poco edificanti, il Dottor Garbo ne esce malissimo. Di più, recentemente Lorenzotti ha aggravato la sua posizione «offendendo pesantemente la memoria della giornalista Nadia Toffa, mostrando chiaramente la sua natura aggressiva e priva di scrupoli morali».
Severo Ma Giusto, nell'e-mail inviata in redazione, ha spiegato che sta denunciando pubblicamente i comportamenti «minacciosi e manipolatori di Lorenzotti» da oltre diciotto mesi. Comportamenti che, appunto, comprendono «offese dirette anche alla Svizzera, in particolare alla città di Lugano». Lorenzotti, a conferma della sua aggressività, è pure stato protagonista di un episodio, documentato, in cui ha aggredito fisicamente Gianluca Xu.
Di qui, la decisione di avviare una petizione online che ha già superato le mille firme. «Ritengo importante che venga dato spazio a questa raccolta firme – ha scritto Severo Ma Giusto – anche per il vostro interesse civico, dato che i contenuti postati hanno leso l'immagine sia della Svizzera sia di Campione d'Italia». La petizione, nello specifico, si rivolge al ministro della Giustizia italiano, nonché al Garante per la Protezione dei Dati Personali e alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, chiedendo di segnalare Ferdinando Lorenzotti alle piattaforme social per la sua rimozione definitiva e, parallelamente, di monitorare e impedire la creazione di nuovi account con identità false o riconducibili a lui, di avviare le opportune indagini su eventuali reati di diffamazione, minacce e frode fiscale legati alla sua attività online e, infine, di adottare misure più severe per garantire la sicurezza degli utenti contro soggetti che utilizzano i social media per fini illeciti e dannosi.