I dati

Ottima annata per il bike sharing

Molto positivo il bilancio annuale nel Locarnese e in Vallemaggia
©Chiara Zocchetti
Red. Online
20.04.2022 10:18

La primavera, con le sue belle giornate foriere di temperature gradevoli, è sinonimo di giornate da passare all’aria aperta. Approfittandone – ne è stato un bell’esempio il recente ritorno della manifestazione Slow Up tra Locarno, Piano di Magadino e Bellinzona – per una passeggiata a piedi o in bicicletta. Così, la primavera è anche tempo di bilanci annuali per il bike sharing del Locarnese e della Vallemaggia. Un progetto che, ricorda il Municipio in una nota, è nato nel 2016 su impulso della Città di Locarno e che in questi anni ha raggiunto, con la partecipazione man mano di praticamente tutti i Comuni del comprensorio, una dimensione regionale. Anzi, sovraregionale essendosi nel frattempo mosso di gran passo anche il Bellinzonese. Il concetto della bicicletta condivisa, legato a doppio filo con i vettori del trasporto pubblico nell’ottica di ottimizzare il tragitto casa-lavoro, ha raccolto sin da subito una grande partecipazione della popolazione. Ma anche di turisti che possono farvi capo non per forza stipulando un abbonamento annuale, ma staccando una semplice giornaliera. Nel 2021, dunque, i noleggi totali delle biciclette sulla rete del Locarnese e della Vallemaggia sono stati 77.446. A guidare la graduatoria dei Comuni con più utilizzi v’è comprensibilmente la Città di Locarno con 42.957 noleggi, seguita da Losone (7.688), Muralto (6.859), Ascona con (6.469) e Minusio (5.744). Il totale dei noleggi è linea con quello dei due anni precedenti. In leggera flessione del 4%, per la verità, essendo stati 80.805 nel 2020 e 80.531 nel 2019. Questo dato, contrariamente a quanto potrebbe sembrare di primo acchito, è però assai positivo. Va infatti contestualizzato alla luce di due fattori assai rilevanti. Da un lato la pandemia, che nei primi messi dell’anno ha visto la popolazione vivere una sorta di semi lockdown, con tanto di telelavoro obbligatorio. Ciò che, evidentemente, ha avuto una forte incidenza sugli spostamenti tra casa e ufficio. Anche gli altri vettori del trasporto pubblico hanno conseguentemente subito brusche frenate. Dall’altro lato i noleggi sono stati poi fortemente condizionati dalle condizioni meteo, soprattutto nei mesi estivi. Quelli solitamente più caldi, non solo da punto di vista delle temperature. Anche MeteoSvizzera, a proposito, ha segnalato che il mese di luglio è stato caratterizzato da precipitazioni frequenti e abbondanti. Precipitazioni che hanno raggiunto praticamente il doppio di quelle abituali (+ 194% rispetto alla media). Tirando le somme, quindi, il bike sharing del Locarnese e della Vallemaggia ha vissuto anche nel 2021 un’ottima stagione. Una valutazione confermata dalla seconda categoria di dati disponibili: quella relativa agli abbonamenti, che tra annuali e giornaliere, hanno raggiunto quota 3.328 con un incremento di ben 644 unità rispetto al 2020. Abbonamenti, dunque, in costante crescita essendo stati 912 nel 2018, 2.100 nel 2019, 2.684 nel 2020 e, appunto, 3.328 nel 2021. Una crescita costante, come quella della stessa rete del bike sharing, alla quale – come accennato – si è ormai collegato anche il Bellinzonese: nel 2021 v’è stato l’aggancio di Brissago con 6 nuove postazioni, di Cadenazzo con 2 aggiuntive di alcuni altre stazioni supplementari in diversi Comuni, come Arbedo-Castione, Lumino e Losone. Attualmente, la rete complessiva tra Locarnese e Bellinzonese si compone dunque di 138 postazioni, in cui sono distribuite 646 biciclette, suddivise in 418 elettriche e 228 meccaniche. Ma non è finita qui, perché nel 2022 è prevista l’estensione delle postazioni nella Città di Bellinzona, con la creazione di 28 ulteriori stazioni (con 88 ebike) che andranno ad aggiungersi alle attuali 10 (con 59 ebike). Oltre al valore legato alla salvaguardia dell’ambiente, nonché della promozione della salute, va infine anche sottolineato quello sociale del bike sharing. Attraverso il progetto Muovi-Ti, la manutenzione delle biciclette e la gestione generale della rete è infatti affidata all’équipe della Fondazione Il Gabbiano, che si occupa tra le altre attività del reinserimento socio-professionale di giovani adulti, sia in assistenza, sia al beneficio dell’AI.