Il caso

Parla, confonde e spilla soldi: truffa al cambio in Malcantone

Da inizio marzo le autorità hanno ricevuto segnalazioni di quattro episodi ai danni di esercenti pubblici: due ad Agno, uno a Caslano e uno a Magliaso – L’autore è stato filmato dalle telecamere di videosorveglianza
© CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
17.03.2025 06:00

Con le dovute proporzioni, quello accaduto le scorse settimane in alcuni comuni del Malcantone potrebbe ricalcare una scena della serie televisiva a stelle e strisce White Collar in cui un abile truffatore, ben vestito e armato di buona parlantina, distrae e confonde con vari pretesti gli interlocutori per raggiungere i propri scopi. Come sottrarre denaro senza dare nell’occhio. White Collar è alla sesta stagione, l’individuo di cui vi parliamo, sospettato di essere l’autore della cosiddetta truffa al cambio, è stato inchiodato dalle telecamere di videosorveglianza dopo aver raggirato, da inizio marzo, quattro esercenti tra Agno, Caslano e Magliaso.

Due colpi in un giorno

La truffa al cambio non è nuova alle nostre latitudini, così come il modus operandi. L’autore (o gli autori) acquista merce di poco valore e lascia intendere di voler pagare con una banconota di grosso taglio. Di qui, inizia la messa in scena: una parlantina che distrae e crea confusione si intreccia con la richiesta di un taglio diverso di banconota da ricevere come resto per l’acquisto. Il risultato? Il denaro finisce nelle tasche del truffatore, che si allontana senza dare la possibilità all’esercente di rendersi conto del raggiro. Nel nostro caso, la proprietaria di un esercizio pubblico di Agno si è accorta che qualcosa non quadrava quando, a fine giornata, mancavano 200 franchi dalla cassa. «Ho guardato le immagini delle telecamere di videosorveglianza e ho visto che si metteva i soldi in tasca senza farsi vedere». L’uomo, stando al racconto della donna, ordinava merce, poi si assentava e al ritorno riordinava la stessa merce, anche per «un amico che lo aspettava in macchina».

Un comportamento, reiterato sull’arco di poco tempo, condito da continue richieste, talvolta anche spiazzanti, e da denaro contante che spariva, tornava sul bancone con tagli misti e poi spariva nuovamente, che ha fatto perdere il conto alla proprietaria. Ma cosa faceva, l’uomo, quando si assentava? «Ho scoperto il giorno dopo che andava nel bar di fronte e faceva la stessa cosa». La Polizia cantonale, da noi contattata, fa sapere di aver ricevuto segnalazione di quattro episodi di truffa al cambio da inizio marzo nella zona del Malcantone: due ad Agno, uno a Caslano e uno a Magliaso. Gli accertamenti delle autorità per identificare gli autori sono in corso.

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