Mendrisiotto

Parlano i testimoni del frontale a Capolago: «Ho avuto i brividi»

Queste le parole di un automobilista che circolava sulla cantonale pochi attimi prima dell'incidente di venerdì sera, in cui sono morti un 30.enne ticinese e il suo passeggero, un 48.enne italiano
© Rescue Media
Andrea Stern
Andrea Stern
10.11.2024 09:30

Un sorpasso dopo l’altro. A forte velocità. Fino allo scontro frontale con un’automobile che circolava in senso inverso, durante l’ennesimo e ultimo sorpasso, in un tratto tendente a destra. In base alle prime ricostruzioni si può riassumere così la dinamica del terribile incidente avvenuto venerdì sera sulla strada cantonale tra Mendrisio e Capolago. A perdere la vita sono stati l’artefice dei sorpassi, un 30.enne di Stabio, e il suo passeggero, un 48.enne residente appena fuori dal confine. Non è invece fortunatamente più in pericolo di morte la conducente del veicolo che sopraggiungeva in senso opposto, una 42.enne di Maroggia, rimasta gravemente ferita.

Lo spavento dopo la rotonda

I sorpassi compiuti dal 30.enne prima dello schianto sono stati raccontati da diversi testimoni, che li definiscono «azzardati». Uno di loro dice che aveva appena attraversato la rotonda davanti all’Aldi di Mendrisio quando si è visto sfrecciare davanti un’auto bianca di piccola cilindrata. È rimasto spaventato dalla manovra e, dice, ha chiamato la polizia. «Mi sono venuti i brividi», afferma il testimone.

Altri automobilisti che in quel momento circolavano tra Mendrisio e Capolago riferiscono a loro volta di essere stati superati o di aver visto i superamenti dell’auto bianca. Tutti sottolineano la guida spregiudicata del conducente e l’elevata velocità della vettura.

Una folle corsa nell’ambito della quale a un certo punto, in un tratto tendente leggermente a destra, l’auto bianca ha compiuto il sorpasso di troppo. Quello fatale per il conducente e per il suo passeggero.

Un fragore violento

Un testimone che afferma di aver visto l’incidente racconta che sia la piccola auto bianca del 30.enne sia la vettura che procedeva regolarmente in senso inverso avrebbero tentato di evitare lo scontro. Ma non c’è stato nulla da fare. Il violento fragore dell’incidente è stato sentito fino a grande distanza, due automobili sono andate distrutte e anche una terza auto che si trovava poco distante sarebbe rimasta danneggiata dai detriti in volo. Ma quel che è più grave è che due persone hanno perso la vita sul colpo e una terza ha rischiato seriamente di morire. Solo nella giornata di ieri la donna ha potuto essere dichiarata fuori pericolo, sebbene le sue condizioni rimangano gravi.

Non è ancora chiaro se colui che allo stato attuale parrebbe essere l’artefice dello scontro frontale provenisse dalla festa di San Martino, che si teneva poco distante dal luogo dell’incidente, né se avesse bevuto. Sono aspetti al vaglio della polizia, così come l’esatta dinamica dell’accaduto, che per ora è ricostruibile solo a grandi linee. In ogni caso, di fronte alla tragedia, questi sono aspetti che passano decisamente in secondo piano.

Due famiglie in lutto

In primo piano c’è il dolore di due famiglie che si sono viste strappare prematuramente i loro cari. Il 30.enne, stando a nostre informazioni, era padre di una bambina piccola. Viveva separato dalla madre e aveva ottenuto la custodia della figlia, ora temporaneamente affidata ai nonni. Professionalmente, il 30.enne aveva lavorato come muratore.

L’altra vittima, il suo passeggero, è un 48.enne italiano residente appena fuori dal confine. Celibe, lavorava nei cantieri come carpentiere. È possibile che i due si conoscessero per motivi di lavoro. Un’amicizia finita tragicamente l’altra sera in quel tratto di strada tendente leggermente a destra tra Mendrisio e Capolago.