Passi avanti per il progetto Vanoni

Che quei terreni tra via Bagutti, via Petrini e via Simen a Molino Nuovo fossero destinati a cambiare faccia era noto da tempo. Su quella distesa di niente, tra erbacce, cemento e terra incolta, la Fondazione Vanoni intende ricostruire il nuovo centro educativo per minori e riportare «a casa» i ragazzi vulnerabili (l’età varia dai 7 ai 19 anni), che diversi anni fa sono stati trasferiti in un edificio ad hoc perché la vecchia struttura era inadatta agli attuali standard d’accoglienza abitativa e educativa. Ora, dopo oltre tre anni dalla demolizione dell’Istituto Vanoni sullo storico terreno di via Simen, qualcosa si sta muovendo. Nei giorni scorsi è infatti comparsa all’albo comunale la domanda di costruzione per l’edificazione del CEM, il Centro educativo per minorenni. E passati i termini di consultazione, verranno indetti i concorsi pubblici.
I dettagli
Il progetto, dal costo complessivo di 10,2 milioni di franchi, beneficia di sussidi sia federali sia cantonali. Nell’ordine, Berna ha contribuito con il 35%, pari a 3,4 milioni, mentre Bellinzona, di contro, con 5,1 milioni, pari al 50% (il Gran Consiglio ha già approvato il credito). La spesa rimanente è assunta dall’ente incaricato della realizzazione e della gestione del centro, ovvero la Fondazione Vanoni. Cifre a parte, vediamo nel dettaglio in cosa consiste il progetto. Breve premessa: nel messaggio allestito dal Consiglio di Stato concernente la concessione del contributo cantonale alla Fondazione Vanoni, i contenuti della nuova sede del CEM erano già esposti a grandi linee. Tutto questo, però risaliva al 2021. La Fondazione, da noi contattata, ci ha confermato che nulla è cambiato da allora. Fine della premessa.
Prima di tutto, la nuova sede aumenterà la capacità d’accoglienza, offrendo trentacinque posti in internato (residenziali), sei posti in livello progressivo e dodici in esternato (diurni). Sarà articolata su sette livelli (sei esterni e uno interrato) con un utilizzo misto: al piano terra e al primo piano ci saranno le cucine, gli uffici, le sale riunioni, i locali di incontro, i soggiorni e le camere per i visitatori. I piani superiori, invece, saranno esclusivamente ad utilizzo abitativo. All’interno del Centro educativo per minorenni – si legge – i giovani possono essere accolti in un contesto residenziale (anche sette giorni su sette), con un percorso di presa a carico parziale (esternato) e con la possibilità di continuare fino ai 20 anni con un progetto di progressiva autonomia in un appartamento esterno al CEM. All’interno della struttura viene proposto un lavoro di accompagnamento con la consulente familiare al fine di sostenere il legame genitori/figli anche nelle situazioni più complesse. Il lavoro che verrà portato avanti nella nuova sede poggia su quattro pilastri: accoglienza, coinvolgimento delle famiglie, sostegno e recupero scolastico e accompagnamento all’inserimento occupazionale. Per la Fondazione Vanoni, lo ricordiamo, è prioritario che ogni giovane abbia come obiettivo il rientro in famiglia. Nonostante questo, prima dell’abbattimento dello stabile nel 2021 il presidente della Fondazione Vanoni, l’avvocato Stefano Camponovo, aveva spiegato che «soprattutto per chi è internato e ha vissuto fra quelle mura, lo stabile è come una casa».