Per il PPD rispunta Marco Pellegrini
Le elezioni comunali, rinviate al prossimo aprile a causa dell’emergenza sanitaria, sono ancora lontane. Ma in Città sembra già esserci un certo fermento. E le voci su possibili candidati di peso, che in un primo momento per un motivo o per l’altro non si erano messi a disposizione, iniziano a moltiplicarsi. In particolare in casa PPD, che prima del rinvio aveva per altro deciso di cambiare pelle, diventando «Per Locarno» e aprendosi maggiormente agli indipendenti e, in generale, alla società civile. Così, se settimana scorsa, come anticipato da laRegione, è spuntato il nome di Claudio Franscella, ora per l’Esecutivo di Locarno si fa strada un’altra vecchia volpe della politica: Marco Pellegrini, già municipale a Locarno dal 2000 al 2008 e responsabile dell’OCST per il Sopraceneri.
«Il fatto che si stia facendo il mio nome ovviamente mi lusinga», spiega il diretto interessato, contattato dal Corriere del Ticino. «Se la sezione riterrà opportuno rivedere le liste presentate per lo scorso mese di aprile e che io possa dare un contributo tangibile alla causa pipidina, valuterò attentamente la situazione».
Insomma, l’idea sembra stuzzicare Marco Pellegrini. Molto dipenderà però da decisioni interne all’OCST, non solo al PPD cittadino. Ricordiamo, infatti, che Pellegrini nel 2008 lasciò per motivi professionali, dettati anche da una strategia che l’OCST aveva deciso di mettere in atto. Certo è che in un momento particolare come questo, pesantemente condizionato dall’emergenza sanitaria e dalla sue conseguenze sull’intera società, potrebbe essere appunto strategico cercare di riportare l’ala sociale del PPD in una «stanza dei bottoni».
«Candidati forti, valuteremo»
«Sia Claudio Franscella, sia Marco Pellegrini, sarebbero candidati molto forti, con tanta esperienza», commenta il presidente del PPD cittadino, Alberto Akai, ammettendo però di non aver ricevuto alcun contatto ufficiale in merito. «Le scorse elezioni non sono state annullate, ma posticipate», aggiunge. «Quindi, anche per rispetto di chi aveva dimostrato molto impegno facendo una buona campagna, i candidati che decideranno di mettersi di nuovo a disposizioni potranno mantenere il loro posto». Per il Municipio tutti avrebbero già dato il benestare. Mentre per il Consiglio comunale sarebbero tre quarti, mentre i restanti hanno chiesto ancora un po’ di tempo. «Ben vengano, comunque, questi nomi che danno lustro al partito. Se e quando questo interesse verrà ufficializzato, ovviamente l’ufficio presidenziale, che incarna anche la Commissione cerca, effettuerà attente valutazioni», aggiunge ancora Akai.
Un vuoto da colmare
Ma come si giustifica questo rinnovato interesse per il partito? «Il fatto che il vice sindaco Paolo Caroni abbia annunciato la sua decisione di lasciare credo giochi un ruolo importante», risponde il presidente. Una decisione, seppur ben motivata, presa abbastanza all’ultimo momento, non lasciando grandi spazi di manovra. «Ora che è passato qualche mese, invece, si intravede probabilmente che c’è uno spazio lasciato libero», rimarca Akai.
Mantenere i due seggi
Sulla lista presentata per lo scorso aprile figurava il municipale uscente Giuseppe Cotti assieme allo stesso Albero Akai, a Barbara Angelini Piva, a Slimane Chickhi, a Martina Giacometti, a Luca Jegen e a Mattia Scaffetta. «Una squadra che aveva lavorato bene, dimostrando di essere unita, e che continua tuttora a farlo, perché un partito non deve portare avanti le proprie idee solo nei mesi precedenti le elezioni, ma costantemente», conclude il presidente del PPD cittadino. L’obiettivo dichiarato del PPD era quello di mantenere i due seggi in Municipio e, se possibile, aumentare la propria presenza in Consiglio comunale. Un compito non facile, vista anche l’onda verde che aveva investito non solo la Svizzera. Ma ora, a seguito del lockdown e delle possibili nuove candidature, le carte potrebbero rimescolarsi.
Tornando a Francella – gran consigliere di lunga data, già primo cittadino del Cantone, sindaco di Lavertezzo e vice sindaco di Muralto – va però detto che il diretto interessato non ha confermato, sebbene nemmeno smentito, il suo interesse. Dovrebbe comunque cambiare domicilio.