Per insegnare basta l'italiano

MORBIO INFERIORE - «Se da un lato, è corretto ed evidentemente giustificato richiedere al corpo insegnante ticinese la conoscenza della lingua italiana, lingua ufficiale del Cantone e lingua nella quale è impartito l'insegnamento, da un altro lato esigere la conoscenza di ulteriori due lingue nazionali, pena l'esclusione anzitempo dal concorso, costituisce una misura decisamente inappropriata e sproporzionata, che comporta una limitazione troppo severa della professione e discrimina in modo ingiustificato i candidati "esterni", ossia quelli che non hanno seguito la formazione scolastica in Ticino»: con questa motivazione principale, il Tribunale cantonale amministrativo (Tram) ha accolto, con decisione del 7 ottobre scorso, il ricorso di un docente di italiano della scuola media di Morbio Inferiore che si era visto escludere dai colloqui previsti nell?ambito di un concorso indetto il 26 gennaio dalla Divisione della scuola e dalla Divisione della formazione professionale del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport per la nomina e l'incarico di docenti per l'anno scolastico 2010/ 2011. Il ricorrente aveva inoltrato la sua candidatura per l?insegnamento dell?italiano nelle scuole medie superiori. Ha dunque diritto a essere preso in considerazione per la funzione cui ambisce.