Territorio

Per le acque del Ceresio il 2024 è un anno positivo

Il bilanco del presidente della Ceresiana Maurizio Costa: catture soddisfacenti, niente cianobatteri e nessun inquinamento di grandi dimensioni - C’è però delusione per gli esiti negativi delle inchieste penali
©Chiara Zocchetti
Gianni Rei
18.12.2024 06:00

«Tutto sommato rispetto al recente passato, il 2024 può ben dirsi un anno positivo per il Ceresio». A dirlo è Maurizio Costa, presidente della Società pescatori La Ceresiana. «Dopo diversi anni di siccità - precisa in proposito il nostro interlocutore - abbiamo finalmente avuto delle consistenti precipitazioni e ciò è stato di indubbio beneficio per il nostro bacino e per i suoi affluenti che nell’arco dei passati 12 mesi si sono presentati sempre gonfi di acqua. Malgrado i periodi caldi che abbiamo avuto anche quest’anno, i forti rovesci di giugno non hanno permesso la proliferazione di cianobatteri, e questo anche perché il livello del lago è rimasto sempre alto».

Il ripopolamento

Dicembre è tempo di bilanci anche per il nostro lago e in proposito Costa tiene a sottolineare l’impegno delle società che fanno capo alla Ceresiana a favore della fauna ittica. «In materia di semine - precisa - è proseguito il progetto per riportare l’alborella nel lago: nonostante le diverse immissioni effettuate, non abbiamo ancora ottenuto un vero e proprio riscontro circa l’effettivo ritorno di questo piccolo ciprinide nelle nostre acque e l’auspico è di poter cominciare a vedere qualcosa nel corso del 2025. Nel contempo abbiamo curato l’immissione di salmerini prodotti dallo stabilimento di Rodi Fiesso, mentre l’incubatoio di Brusino, gestito dall’Assoreti, ci ha fornito diversi coregoni che, una volta cresciuti nelle gabbie flottanti a Lugano, sono stati regolarmente rilasciati sia nel comprensorio Nord che in quello Sud del Ceresio. Da sottolineare poi che le sezioni lacustri della Ceresiana hanno dal canto loro proceduto al rilascio di numerosi esemplari di uova e avannotti di trota lacustre nei fiumi del nostro comprensorio che sfociano nel bacino prealpino. È pure proseguita la posa di fascine e alberelli di Natale per facilitare la riproduzione di diverse specie».

La politica portata avanti dalla società ha dato i suoi frutti e i risultati delle catture nel 2024 sono stati senz’altro soddisfacenti. «Nel Ceresio possiamo dire che a livello generale il pescato va molto bene. La trota lacustre ha dato una resa discreta e diversi esemplari di grossa taglia sono stati pescati all’apertura in dicembre 2023 e nei mesi di maggio e giugno di quest’anno. Il pesce persico si conferma come negli anni scorsi il pesce più pescato come pure il lucioperca, mentre i coregoni continuano a dare grandi soddisfazioni così come i salmerini». Accanto alle buone notizie, Maurizio Costa non nasconde però le difficoltà legate alla presenza di molte specie alloctone che mettono in seria difficoltà le specie autoctone e soprattutto il lavoro della Società. «Si va dallo smergo al cormorano, dai carassi al siluro che oramai fa parte del nostro ecosistema e che riteniamo che continuerà a crescere ed espandersi a macchia d’olio in tutto il nostro lago».

Inquinamenti: note positive

Note positive anche sul fronte degli inquinamenti: «Quest’anno e fino a tutt’oggi - rileva il presidente della Ceresiana - ci sono stati i soliti sporadici episodi rilevati sul Pian Scairolo, ma niente di grandi proporzioni. Siamo comunque sempre in attesa dell’impianto per l’eliminazione dei microinquinanti che dovrebbe vedere la luce allo stabilimento della depurazione IDA di Bioggio: sinceramente non capisco cosa succede, nonostante le tante promesse e assicurazioni formulate negli anni scorsi, siamo ancora qui ad aspettare qualcosa di concreto. Senza infine dimenticare gli effetti delle cosiddette sostanze perfluoroalchiliche, il famoso PFAS per intenderci, che sono state riscontrate nei tessuti dei pesci: a tal proposito tengo a segnalare che aspettiamo con interesse l’esito dei prelievi effettuati e delle decisioni che verranno prese dalle autorità cantonali in merito al livello di tossicità».

«Speriamo che si continui su questa strada e che la tendenza a un calo degli episodi di inquinamento prosegua, in ogni caso - conclude Costa - noi non abbassiamo la guardia visto che, purtroppo, i disastri ambientali sono sempre dietro la porta. Nel contempo non posso non esprimere una certa delusione in merito alle inchieste penali relative agli ultimi due casi gravi di inquinamento, e mi riferisco all’episodio che ha interessato il Vedeggio alcuni anni or sono e al più recente in Capriasca, che purtroppo come si è visto hanno sortito un nulla di fatto».

Ricordiamo infine che l’assemblea generale ordinaria della Società Ceresiana è stata fissata a sabato 11 gennaio alle 16 nella sala del Consiglio comunale di Melano.