Perché ci sono le AIL nel "progettone" di Cornaredo

È una sorta di partnership pubblico-privato quella che sta progettando il futuro cuore del nuovo quartiere di Cornaredo, con palazzi, nodo intermodale e ampi spazi pubblici. E, se da un lato è facile intuire perché il progetto possa interessare la società Res Building – dedita all’immobiliare – meno immediato è capire il ruolo delle Aziende industriali di Lugano (AIL), società anonima controllata al 100% dalla Città. Una domanda che abbiamo girato al CEO di AIL, Andrea Prati.
«Un nuovo polo di sviluppo»
Le AIL, tramite una permuta di terreni con la Città e il Cantone, sono infatti state decisive per dare il là al progetto, in quanto hanno permesso di arrivare a controllare più di due terzi dei terreni nell’area, cosa che dà facoltà, a livello legale, di espropriare all’occorrenza quelli restanti (ma l’intenzione dei due attori è di dialogare con tutti gli attuali proprietari): «Nei nostri scopi sociali non vi è quello di investire nell’immobiliare – afferma Prati – se non per le necessità operative dell’azienda. Il nostro obiettivo è di valorizzare al meglio queste proprietà e permettere a questo comparto di decollare. Non dimentichiamo inoltre che nel suo sottoterra sarà localizzato un P&R funzionale alla penetrazione sostenibile dei pendolari nel centro di Lugano». Questo non significa però che le AIL intendono trasferirsi a Cornaredo: «La nostra attuale sede di Muzzano, recentemente ristrutturata e ampliata, è funzionale allo svolgimento della nostra attività».
«La nostra fortuna – continua il CEO – è che chi ha gestito l’azienda prima di noi ha con lungimiranza acquistato terreni allora in periferia ma che oggi formano un tutt’uno con il tessuto urbano. Il nostro interesse è ora metterli a disposizione e collaborare con chi vuole investire affinché la città stessa possa creare un nuovo polo di sviluppo».
«Architettura avveniristica»
Nel futuro del comparto non vi sarà quindi qualcosa esclusivamente delle AIL (che peraltro sarà in ogni caso coinvolta nella realizzazione di una rete anergetica). L’accordo di massima fra l’azienda industriale e Res Bulding prevede infatti una realizzazione d’insieme di cui poi i proprietari potranno disporre in base alle quote di proprietà. In questo senso, conclude Prati, «ci saranno ancora parecchie discussioni e trattative da svolgere. Direi che stiamo procedendo un passo alla volta».
Un’ipotesi potrebbe essere ad esempio la creazione di una società di scopo ad hoc. In ogni caso le AIL, una volta concordato cosa spetterà loro, non hanno già deciso cosa fare della propria quota. Prematuro, a questo stadio. Di certo per ora vi è che Prati e l’azienda guardano con soddisfazione a quanto fatto finora: «Abbiamo accompagnato con molto interesse i lavori di sviluppo del Piano di quartiere e siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto. Siamo convinti che gli ampi spazi dedicati all’utilizzo pubblico, l’abbondante presenza di verde e l’architettura avveniristica renderanno il comparto particolarmente attrattivo e vivibile, qualificandolo non solo come polo d’attrazione per la città di Lugano ma pure come fiore all’occhiello per l’intero Cantone».
Il «vero punto focale»
E, sempre a proposito di fiore all’occhiello, quello dell’area per i progettisti sarà lo spazio pubblico, definito nel Piano di quartiere depositato agli albi di Porza e Lugano «il vero punto focale di tutto il progetto». Quanto si prospetta è in effetti suggestivo: al primo piano si intende realizzare quella che viene definita una «piazza sopraelevata» a otto metri da terra che ospiterà tanto verde dal portare i progettisti a usare la parola «parco». La piazza permetterà di collegare a nord la pista di ghiaccio, a sud il futuro stadio, a ovest la collina di Trevano e la Masseria, e a est il futuro parco fluviale. Sarà a questo livello – oltre che al piano terra – in cui troveranno spazio i principali spazi commerciali e a vocazione pubblica, come piccoli negozi, un hotel da almeno tre stelle, una casa medicalizzata e un asilo nido. Previsto anche un parco giochi sul tetto dell’edificio a pianta triangolare (il più basso dei quattro e il meno intuibile nelle fotografie diffuse finora). E, forse, un collegamento ettometrico.
Il collegamento ettometrico
I sistemi ettometrici sono sistemi di trasporto pubblico a breve raggio, spesso automatici. Vanno dalle scale mobili alle monorotaie e funicolari, passando per gli ascensori inclinati. Il Piano regolatore del Nuovo quartiere di Cornaredo ne prevede uno verso la collina di Trevano. In quale forma è da definire, ma la sua realizzazione è auspicabile perché permetterà agli studenti del comparto scolastico di raggiungere agilmente il nodo intermodale. La sua progettazione sarà compito del Cantone, ma Res Building e AIL si sono già detti disponibili a ospitarne la partenza sulla piazza sopraelevata. Cosa che permetterebbe tra l’altro di ridurre di diversi metri il dislivello.