Progetto

Piatti medievali in tavola per un’offerta autentica

Rassegna gastronomica e serie di eventi culturali tra Bellinzonese e Tre Valli per «smarcarsi» dalle altre destinazioni turistiche - Le proposte ruoteranno attorno alla figura di Maestro Martino: «Un bleniese che 600 anni fa fu all’origine della cucina italiana»
Simone Berti
11.05.2022 16:55

Come possono Bellinzona e le Tre Valli «smarcarsi» dalle altre destinazioni turistiche vicine e lontane, e favorire la propria autenticità? Valorizzando un retaggio che li accomuna: la storia medievale, fatta di castelli (non solo quelli della capitale ma pure quello di Serravalle) ed eventi a tema già esistenti (si pensi alla Spada nella rocca). E anche tramite una pagina sinora inesplorata di quel periodo: la gastronomia. È quanto spiega Juri Clericetti, numero uno del turismo regionale, nel lanciare una nuova iniziativa fatta di tanti singoli eventi. Ad accomunarli la figura di Maestro Martino, nato nella prima parte del XV secolo a Grumo, piccola località della Valle di Blenio, poi diventato un famoso cuoco alla corte di duchi e papi, e autore di un ricettario manoscritto considerato nientemeno che la pietra miliare della cucina italiana. Ed è proprio ispirandosi a quella pagina di storia che l’Organizzazione turistica locale e l’associazione Blenio Bellissima - col sostegno di numerosi partner pubblici tra cui i Comuni, l’Ente regionale per lo sviluppo e la Sezione dell’agricoltura del Cantone - propongono una serie di eventi che si protrarranno fino a novembre, tra proposte gastronomiche, rievocazioni e conferenze messe in campo grazie a varie sinergie. Il piatto forte sarà una rassegna culinaria a cui parteciperanno diversi ristoranti di tutto il comprensorio: sinora se ne sono annunciati una ventina. Proporranno le ricette originali di Maestro Martino stuzzicando la curiosità dei clienti.

Si parte con «Antica»

L’antipasto, per rimanere nella metafora, lo si avrà da mercoledì 25 a venerdì 27 maggio con «Antica», manifestazione che vedrà artisti di strada, saltimbanco, musici, giullari, mangiafuoco, trampolieri e spadaccini animare il centro, rievocando un’atmosfera medievale tra le piazze Nosetto e Collegiata (giovedì 26 è previsto il «Banchetto del Re» nella corte di Palazzo Civico, su iscrizione). Negli stessi tre giorni alcuni esercizi pubblici proporranno dei menu dell’epoca, inaugurando appunto la citata rassegna che dal 18 giugno, in collaborazione con Gastro Bellinzona e Alto Ticino presieduta dallo chef Luca Merlo, abbraccerà anche le Tre Valli (la lista aggiornata dei ristoranti partecipanti sarà disponibile sulla pagina www.bellinzonaevalli.ch/maestromartino, dove sarà possibile anche informarsi in merito al programma completo).

La parte divulgativa

Come spiegato oggi nel corso della presentazione a cui hanno partecipato anche Egon Maestri e Stefano Malingamba di Blenio Bellissima, la parte didattica e divulgativa partirà invece già la prossima domenica, 15 maggio, al Museo storico etnografico bleniese, presso il Palazzo dei Landfogti di Lottigna, dove verrà inaugurata l’esposizione dedicata sempre al cosiddetto «Principe dei cuochi». In mostra ci saranno libri sul tema risalenti al XV secolo, tra cui il primo ricettario stampato della storia della gastronomia italiana. L’inaugurazione ufficiale avverrà però solo un mese dopo, il 18 giugno, alla presenza del rinomato cuoco svizzero Anton Mosimann. Nella stessa occasione verrà pure aperta la Escape Room dedicata sempre a Maestro Martino, attività ludica preparata dagli allievi della terza elementare di Acquarossa guidati dal docente Luca Solari e in collaborazione con la SUPSI.

Ampie collaborazioni

La stessa sede è stata coinvolta anche nella realizzazione di una guida al Museo bleniese interamente a fumetti, mentre la Scuola di sartoria di Biasca ed il Centro di risorse didattiche digitali (CERDD) hanno partecipato all’allestimento di alcune parti dell’esposizione. Esposizione, quella di Lottigna, che non sarà la sola ad essere proposta: alla sede olivonese del Museo di valle (presso la Ca’ da Rivöi) verrà infatti presentata la storia dei cuochi vallerani che nel Quattrocento emigrarono a Milano per lavorare nelle cucine ducali. Un altro pezzo di storia da rivisitare.

Pochi conoscono il suo vero nome: Martino de Rubeis, conosciuto anche come Martino de Rossi, oppure Martino da Como (erroneamente). Nato nella prima parte del XV secolo a Grumo, ex frazione di Torre e ora del Comune di Blenio, «Maestro Martino» iniziò la sua carriera di cuoco come rettore all’ex Ospizio della chiesetta di San Martino Viduale, in località Monastero di Corzoneso. Divenne poi uno cuochi più famosi dell'epoca: il suo «Libro de Arte Coquinaria» è considerato il primo testo di cucina per il quale si conosce il nome dell’autore. Ora la sua memoria rivive con una nuova iniziativa a lui dedicata e sul sito maestro-martino.ch.
Maestro Martino.
Maestro Martino.