Sviluppo economico

«Più coraggio nell'attuare una vera politica regionale»

Grido d'allarme al Municipio di Centovalli confrontato con una continua diminuzione di popolazione e servizi – Auspicato il potenziamento dei trasporti pubblici e una riduzione della pressione fiscale a favore di chi si trasferisce in periferia – «Le regioni ai margini dei centri urbani stanno diventando dei rami secchi»
©Carlo Reguzzi
Spartaco De Bernardi
06.07.2024 06:00

«Una popolazione che decresce, il numero di nuovi nati insufficiente ad avere un saldo naturale almeno neutro, giovani formati che lasciano il comune per migliori opportunità, mancanza di disponibilità di terreni edificabili in vendita o abitazioni con standard di qualità odierna». È un quadro poco edificante quello descritto dal Municipio nel radiografare la situazione che sta vivendo il Comune di Centovalli. Un Comune che si sente abbandonato e che ritiene indispensabile una politica più incisiva e credibile da parte del Cantone per le regioni periferiche. «La cosiddetta massa critica  non c’è - annota ancora l’Esecutivo riferendosi all’elenco di difficoltà riportato all’inizio - pertanto lo stesso Cantone poi è assente nel fornire le infrastrutture di base». Ad esempio sia nei documenti riguardanti la Politica economica regionale sia in quelli relativi al progetto aggregativo e, non da ultimo, quelli del programma strategico di sviluppo si rileva l’importanza dei trasporti pubblici. «Nel concreto questi servizi non giungono sia perché è assente la massa critica, sia per motivi di risparmio. Diventa un circolo vizioso: niente servizi, niente popolazione, riduzione dei commerci, e via di questo passo».

Insomma, ribadisce il Municipio, manca una vera politica che abbia il coraggio di investire nei servizi, nelle infrastrutture e nell’edilizia  creando ad esempio zone edificabili di interesse comunale. Auspicata anche una diminuzione del carico fiscale per chi decide di insediarsi nelle zone periferiche che rischiano di diventare dei «rami secchi». Non da ultimo, anche nelle Centovalli si vedrebbe di buon occhio il decentramento di alcuni uffici cantonali. «Stiamo anche perdendo il concetto di federalismo, con troppe competenze allo Stato centrale che poi vara leggi che devono andare bene per tutta la Svizzera incuranti delle differenze che vi sono tra le valli e le città», lamenta ancora l’Esecutivo.

Progetti non decollati

Per invertire la tendenza, si è elaborato il Piano di sviluppo locale (o masterplan) che ha visto il coinvolgimento della popolazione per delineare una strategia a medio-lungo termine. Molti i progetti individuati negli ambiti delle condizioni quadro, del turismo e del territorio. L’implementazione delle indicazioni scaturite dal masterplan hanno però in parte disatteso gli auspici iniziali. Tra i motivi citati dall’esecutivo vi sono un 2020 ancora funestato dal Covid; molte idee, ma pochi promotori ed imprenditori locali; difficoltà a ideare progetti in campo turistico davvero innovativi. In particolare non sono decollati i «progetti faro» delle funivie e del terzo binario ad Intragna.

Buon viso a cattiva sorte

All’orizzonte si staglia però un’occasione per verificare ed aggiornare la strategia di sviluppo delineata con il masterplan. Si tratta del Piano d’azione comunale che il Comune sarà chiamato a realizzare entro breve. Un documento che dovrà definire lo sviluppo a medio-lungo termine del territorio delle Centovalli. Per quanto attiene all’implementazione dei progetti e delle strategie individuate dal masterplan vi sarà un cambio di rotta. L’Ente autonomo comunale delle Centovalli cederà il passo all’Antenna locale dell’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Valli  che, sotto l’egida della nuova Associazione dei Comuni di Centovalli, Onsernone e Terre di Pedemonte sarà chiamata ad assolvere questo compito di supervisione e coordinamento. Non avendo più i compiti che gli erano stati affidati, l’Ente autonomo comunale delle Centovalli, come ratificato dal Consiglio comunale nella sua ultima seduta, verrà sciolto.

In questo articolo: