«Più natura a Mendrisio» contro il rumore malsano

Siamo talmente abituati al rumore che, talvolta, il silenzio totale può metterci a disagio. Un esempio? L’esperienza Silenzio in galleria, una delle attività proposte dal Parco delle Gole della Breggia, che consente di sperimentare il silenzio e il buio più assoluti all’interno delle vecchie gallerie di estrazione del calcare. Non è inusuale, ci hanno spiegato qualche giorno fa i responsabili del Parco, che dei partecipanti chiedano di poter interrompere l’attività, per tornare alla luce e ai suoni di ogni giorno.
Vi chiederete perché ve ne parliamo ancora oggi. Ebbene, domani cade la Giornata contro il rumore, la ventesima, e il tema di quest’anno è «Il rumore fa ammalare». «Per il nostro benessere e per mantenersi in salute, è necessario il silenzio», sottolineano gli organizzatori. Forse non occorre ambire al silenzio assoluto dell’esperienza proposta dal Parco delle Gole della Breggia, per stare bene (o anche solo meglio) basterebbe infatti ridurre i rumori molesti in favore dei suoni legati alla natura. L’esposizione ai primi, infatti, «causa il rilascio di ormoni da stress», mentre «attraverso la quiete il corpo si rilassa, la pressione sanguigna diminuisce e i sintomi dello stress si attenuano». A scrivere queste ultime frasi sono due consiglieri comunali de l’Alternativa di Mendrisio (Giampaolo Baragiola e Alessandra Caimi), i quali hanno approfittato dell’imminente Giornata contro il rumore per affrontare il tema a livello comunale.
Fini e mezzi
Il loro ragionamento parte da alcune premesse: il rumore non ha solo conseguenze sulla salute, bensì anche costi – «Ogni anno, i costi complessivi del rumore causato dal traffico in genere, comprendenti le spese sanitarie e le perdite di valore degli immobili, ammontano a circa 2,6 miliardi di franchi» – e conseguenze sociali («i quartieri rumorosi sono più a rischio di segregazione sociale»).
L’obiettivo dei rappresentanti del fronte rossoverde, ma anche ciò a cui dovrebbe ambire un’amministrazione comunale, è quindi: ridurre i rumori molesti per aumentare il benessere.
Uno dei mezzi per raggiungere tale fine è «disporre di aree ricreative tranquille e acusticamente piacevoli». Vale a dire «spazi con una maggiore presenza di elementi naturali (come alberi, arbusti, corsi d’acqua, superfici verdi non asfaltate, ecc) nelle vicinanze di aree insediative e la cui realizzazione è di competenza comunale», si spiega nell’interrogazione inoltrata in Comune citando anche approfondimenti fatti da Cercle Bruit Svizzera. «Il piacere di trascorrere del tempo in un luogo non dipende solo dal suo panorama, dal suo odore, dalla sua pulizia e temperatura ma anche dal contesto sonoro», si sottolinea prima di passare alle domande.
All’Esecutivo di domanda in primo luogo qual è la situazione dal profilo sonoro delle aree residenziali, lavorative e dei parchi mendrisiensi. «Per le aree più critiche – si chiede poi – quali misure sono state adottate o si intendono adottare?». Ma anche: «Ci sono aree di svago in cui si potrebbero sperimentare alcune delle misure suggerite da Cercle Bruit Svizzera? Il Municipio pensa di farsi promotore di un progetto di riqualifica?». Quesiti puntuali sono altresì chiesti sull’utilizzo del rumorometro (una sorta di radar amico per rumori) e sulla promozione di «ulteriori» zone 30.