Più spazio per lo sport nel centro da 3 milioni
La maggior parte dei tasselli per la concretizzazione del progetto ci sono: la Fondazione che lo gestirà, l’entusiasmo dei promotori, il terreno, i piani architettonici e gli elementi che ne fanno un progetto sostenibile a più livelli. A mancare però è una cospicua fetta dei finanziamenti necessari. Ma i promotori sono fiduciosi: si sono dati 6 mesi di tempo per raccogliere le necessarie adesioni. Stiamo parlando del futuro centro polisportivo di Genestrerio destinato alla ginnastica, alle arti marziali e all’arrampicata che si vuol costruire accanto all’attuale palestra-sala multiuso. I promotori della Fondazione SportAcademy hanno illustrato oggi il progetto e gli obiettivi ai potenziali partner pubblici e privati. Nel contempo hanno dato il via alla campagna per la raccolta dei fondi mancanti. Ricordiamo che globalmente il centro costerà quasi 3 milioni di franchi.
Recupero dell’ex biblioteca
I promotori sono la Gym Elite Mendrisiotto (composta dalle Società federali di ginnastica di Balerna, Chiasso, Mendrisio, Morbio Inferiore e Stabio), il Dojo arti marziali Mendrisiotto e la Società alpinistica ticinese. Tutti questi attori, come ha spiegato il presidente della SportAcademy Diego Solcà, sono da anni alla ricerca di spazi per gli allenamenti dei loro affiliati. L’intesa e gli sforzi delle tre associazioni hanno portato ad individuare il terreno adatto e a convincere le autorità comunali di Mendrisio a metterlo a loro disposizione. Su questo terreno dovrebbero sorgere tre strutture distinte ma allo stesso tempo complementari: con in mezzo una doppia parete di arrampicata che farà da collante, ci saranno una nuova palestra da destinare agli allenamenti dei ginnasti e dei praticanti delle arti marziali e una nuova-vecchia struttura pure per i ginnasti. Quest’ultima sarà oggettivamente il fiore all’occhiello del nuovo centro: si tratterà dell’ex biblioteca lignea dell’Accademia di Architettura che sarà traslata dall’attuale ubicazione accanto all’ospedale della Beata Vergine al futuro centro polisportivo. Attualmente sono in corso contatti con l’esercito per lo smontaggio e il rimontaggio dell’impianto, recuperando così una struttura storica del distretto realizzata nel 1997 dagli architetti Mario Botta e Aurelio Galfetti. E neanche a farlo apposta, la costruzione a forma di mezzaluna ben si inserisce negli spazi destinati al futuro complesso sportivo, come ha affermato ieri il progettista architetto Otto Krausbeck.
Una necessità
Come accennato, oggi l’occupazione delle palestre della nostra regione è giunta a saturazione. Lo ha ben spiegato Fulvio Castelletti, rappresentante delle associazioni sportive coinvolte, rimarcando come il futuro centro sarà la soluzione ideale per gli atleti, ciò che permetterà anche di liberare spazi e molte ore nelle altre palestre del territorio.
Castelletti ha insistito sulla parola «necessità», anche per permettere la crescita formativa degli sportivi e portarli così a livelli di élite. Non è quindi solo una questione di quantità ma anche di qualità, con l’obiettivo di raggiungere risultati di rilievo.
Per altri gruppi
Se il progetto andrà in porto, a beneficiarne potrebbero anche esserci altri utenti. Se infatti gli allenamenti degli sportivi saranno idealmente concentrati nella ore serali (settore artistica, arrampicata, arti marziali), le restanti fasce orarie potranno essere a disposizione di altri (settore attrezzistica, gruppi genitori-bambini, gruppi anziani o altri da definire).
La fiducia dei promotori
Le idee, quindi, non mancano. E nemmeno la fiducia, come dimostrano le parole del presidente Solcà: «Se l’unione fa la forza, questa iniziativa senza il sostegno e l’aiuto di molti non potrà vedere la luce. Il modello sul quale ci si è basati riprende esempi in particolare della Svizzera interna, dove grazie all’appoggio dell’ente pubblico e di molti partner sono state costruite diverse strutture simili alla nostra».
Alla ricerca dei fondi necessari
Il progetto costerà circa 3 milioni di franchi. Come ha spiegato il consulente finanziario Angelo Bianchi, i promotori hanno tempo 4 anni per raccogliere i fondi necessari e partire col cantiere come deciso dal Consiglio comunale di Mendrisio al momento della concessione del sedime. Già si sa che Sport Toto e privati metteranno a disposizione oltre 1,3 milioni. L’obiettivo è ora di raccogliere soldi dai Comuni del Mendrisiotto e Basso Ceresio (800.000 franchi), da fondazioni (250.000), da sponsor (240.000), da una colletta (150.000 tramite crowdfunding su progettiamo.ch) e eventualmente attraverso un’ipoteca (al massimo 200.000 franchi). Si conta di avere buone notizie in merito entro sei mesi. Se non sarà così, il denaro sarà ritornato al mittente.