«Pochi clienti, io chiudo», ma c'è chi vede la ripresa
Era noto soprattutto per il suo cordon bleu gigante, al centro anni fa anche di un documentario. Ora per il Ristorante Flora di Airolo si chiude un capitolo. Dopo aver rilevato la conduzione del locale sei anni fa, Domenico Vanni ha gettato la spugna. «Ringrazio tutti i clienti che hanno creduto in me, e tutte le persone che ci hanno sostenuto nel realizzare un sogno - spiega da noi contattato - Ora però non ci sono più le condizioni per andare avanti». Negli scorsi giorni, la chiusura definitiva. Sui motivi il gestore non fa tanti giri di parole e spiega: «Non c'è più movimento, e anche di turisti se ne vedono pochi, al massimo durante l'estate». Troppo scarso quindi il passaggio, e troppe le spese che non possono essere coperte.
«Al futuro devi arrivarci»
Eppure ultimamente si mette molto l'accento sul rilancio dell'Alta Leventina, e di Airolo in particolare, grazie ad un nuovo grande cantiere, quello per il raddoppio del tunnel stradale del San Gottardo, con molti operai che alloggiano nel Comune... «Ma di operai non se ne vedono», taglia corto Domenico Vanni. Forse per le vacche grasse si sarebbe dovuto attendere un po', rilanciamo. Il futuro, insomma, potrebbe davvero essere roseo. «È vero, ma al futuro devi anche arrivarci», risponde. Ergo: «Lavoriamo con prodotti freschi, che hanno una scadenza: se non arrivano clienti, devo buttare tutto». E non sono solo prodotti buttati, ma proprio soldi, buttati.
Una questione forse anche culturale
Il cordon bleu era un marchio di fabbrica, se così vogliamo definirlo, già della precedente gestione. Stavolta non ha dunque fatto breccia? Domenico Vanni smentisce: «I primi due anni siamo andati fortissimo, e abbiamo anche variato molto inserendo cucina di pesce, una rarità nella regione». Dopo un buon esordio le cose non sono però andate altrettanto bene, e anche le chiusure per Covid non hanno evidentemente aiutato. E poi c'è una clientela locale che esce sempre meno, osserva. «Ad esempio la cultura dell'uscire a cena la domenica, diffusa in Italia, qui l'ho vista poco», spiega. Avremmo voluto sentire il parere del proprietario, soprattutto per capire se l'attività verrà ripresa, ma non è stato possibile mettersi in contatto.
L'altra campana: «Lavoriamo tanto e stiamo bene»
Contatto che abbiamo invece stabilito con un ristorante poco distante, il Borelli. E da lì la lettura è un po' diversa, anzi molto. «Noi abbiamo un'ampia disponibilità di spazio, e la clientela non ci manca», afferma Boudiaf Boudiaf. Algerino, da giovanissimo ha lavorato a Napoli (dove ha conosciuto colei che sarebbe diventata sua moglie) e poi a Milano, prima di spostarsi ad Airolo per quella che pare essere una scommessa vinta. «Oramai siamo qui da undici anni, lavoriamo bene e ci abbiamo guadagnato in salute», racconta. «A saperlo saremmo venuti prima, qui si sta davvero bene, tutta un'altra storia rispetto alla metropoli».
«Però nessuno viene a lavorare qui»
Pizzeria e grill, le cose funzionano al Ristorante Borelli. «Sì, la clientela non manca». Anche tra gli operai? «Anche tra di loro, come le ho detto abbiamo molti tavoli, un vantaggio che forse altri non hanno». Ma c'è un ma, come si suol dire.: «Non troviamo personale, nessuno vuole venire a lavorare qui». Motivo per cui la famiglia sgobba: «A portare avanti l'attività siamo io, mia moglie e mio figlio, mentre un altro è agli studi». Una gestione familiare a pieno titolo, quindi: per forza di cose.
«Bene i pernottamenti, speriamo nella neve»
Se c'è chi, come al Flora, ha deciso di lasciare perché non poteva più aspettare i segnali di ripresa, altri sono ottimisti sulla scia di un'estate positiva a livello alberghiero, che ha seguito un inverno (lo scorso) decisamente nero per la mancanza di neve. Tra chi si dice positivo c'è Ludovico Brunner, direttore e gerente dell'Hotel Ristorante Forni. «Luglio e agosto sono stati molto buoni per quanto riguarda i pernottamenti», spiega stimando un'occupazione media del 90% sulle 20 camere disponibili. Ad influire positivamente soprattutto i viaggiatori in transito, dopo che l'Italia è progressivamente uscita dalle restrizioni legate alla pandemia. Meno bene la ristorazione, però: «Si continua a fare un po' fatica a mezzogiorno, mentre alla sera c'è più gente», aggiunge Brunner.
Il sindaco Wolfisberg è ottimista
Terminato il nostro tour partito dalla chiusura del Flora, bilancio e prospettive sono in chiaroscuro a livello di esercizi pubblici nel paese che sta attendendo il rilancio. Da parte sua il sindaco Oscar Wolfisberg è ottimista: «Ho delle sensazioni positive». Conferma che (dopo un inverno da incubo) l’estate è andata bene, e nota un buon movimento di residenti e di turisti, alla luce di un’ottima occupazione alberghiera. Intanto il Comune da giugno sperimenta la deviazione del traffico di transito da via San Gottardo verso viale Stazione, proprio per migliorare la fruibilità e l’attrattiva del centro: «Vi sono ovviamente dei correttivi puntuali da integrare ma credo che l’esperienza sia positiva e vada portata avanti», commenta il sindaco di Airolo.
