Poker del CdT al Premio di giornalismo

LUGANO - Un giornalista è giornalista sempre, a tutte le ore del giorno. Anche quando è lontano dalla tastiera, la sua mente continua a lavorare. Il concetto – che è una piccola finestra aperta sulla nostra professione – l’ha sottolineato sabato al LAC il giornalista italiano Marco Travaglio, ospite della nona edizione del Premio di giornalismo biennale promosso dall’Associazione ticinese dei giornalisti con il sostegno di Banca Stato e il patrocinio del Cantone. A proposito di menti, hanno lavorato particolarmente bene quelle dei colleghi che al centro culturale sono stati omaggiati per la qualità dei propri lavori. Tra loro – concedeteci una punta d’orgoglio – quattro giornalisti attualmente in forze al Corriere del Ticino: Anna Riva ha vinto nella categoria Stampa con l’articolo «L’identità rubata dei bambini adottati»; Giorgia von Niederhäusern si è distinta nella categoria Online con l’approfondimento «Sogni cari», pubblicato nel 2017 sul sito di Cooperazione; il nostro collaboratore Filippo Rossi ha ricevuto una menzione (categoria Stampa) per il reportage «L’inferno dei rifugiati eritrei che più nessuno accoglie»; Jona Mantovan ha ricevuto una menzione insieme a Elena Boromeo e Thomas Paggini per il servizio (categoria Online) «La storia di Tap, un gasdotto svizzero», pubblicato su sito della RSI. Nella categoria TV è stato premiato Philippe Blanc con il reportage «43. Il Ponte spezzato» trasmesso sulla RSI (Falò); per la Radio il riconoscimento è andato ad Alessandro Tini per il servizio «La morte era dietro di me» trasmesso su Rete Uno (Cronache della Svizzera italiana); nelle fotografie di cronaca ha prevalso Samuel Golay con l’immagine che mostra il vincitore del Pardo d’oro Wang Bing «dietro le sbarre»; nelle foto sportive ha vinto Pablo Gianinazzi con lo scatto che ha immortalato la delusione del portiere dell’HCL Elvis Merzlikins dopo la finale persa contro lo Zurigo; infine, nella categoria Giornalisti di domani è stata assegnata una menzione a Rachele Alice Bonalanza per il suo articolo «Fast food: solo malsano?» uscito su L’Universo.