Viabilità

Potenziamento dell'A2: «Logica vecchia di decenni»

La società ticinese per l'arte e la natura: «Il problema del traffico non si risolve con simili opere» – Il Governo non ci sta
Stefano Lippmann
12.05.2022 06:00

«La crescita continua del volume di traffico non può essere risolta con un parallelo continuo ampliamento della rete delle strade nazionali». Di cui fa parte, ovviamente, anche il progetto PoLuMe, che prevede il potenziamento dell’autostrada A2 tra Mendrisio e Lugano. La STAN – la Società ticinese per l’arte e la natura – si allinea dunque alle numerose associazioni, alle personalità, alle autorità comunali nonché ai cittadini firmatari di una petizione e ribadisce la propria contrarietà a PoLuMe. Il potenziamento dell’autostrada – la cui realizzazione è stata nel frattempo anticipata dal Consiglio federale al 2030 e non più al 2040 – dev’essere abbandonato.

«Grave inadempienza»

Per la STAN – che ha preso posizione sul progetto rispondendo alla procedura di consultazione avviata dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) – i motivi per opporsi al progetto sono numerosi. «Il Luganese e il Mendrisiotto sono le due regioni più inquinate della Svizzera, con l’esposizione della popolazione a valori oltre la soglia legale di numerosi inquinanti dell’aria – si premette nel documento inviato a Berna –. Vi è quindi una grave inadempienza del Consiglio federale nella risoluzione di questi problemi che saranno aggravati dall’aumento di traffico conseguente alla costruzione della seconda galleria autostradale del San Gottardo».

«Prospettiva superata»

La Società ticinese per l’arte e la natura obietta anche la linea seguita dai tecnici di USTRA (l’Ufficio federale delle strade). «Per tentare di risolvere il problema del traffico causato dai lavoratori pendolari e favorire la fluidificazione del traffico transfrontaliero – scrivono il presidente Tiziano Fontana e il segretario Paolo Minotti – seguono la prospettiva vecchia di decenni, del tutto superata, che risponde alla logica di un aumento quantitativo infinito della rete autostradale». Prospettiva, secondo la STAN, che collide con gli obblighi costituzionali e legislativi (come ad esempio l’articolo 2 della Costituzione, il quale recita che l’autorità federale «si impegna per la conservazione duratura delle basi naturali della vita»). «Il problema del traffico automobilistico e delle colonne durante le due-tre ore di punta al mattino e altrettante alla sera – asserisce la STAN – non si risolve con simili opere costosissime e con devastanti impatti ambientali per la popolazione».

Realizzazione anticipata

Per il Consiglio federale, invece, il potenziamento dell’autostrada è un obiettivo prioritario. A tal punto che si è deciso di anticiparne i tempi di realizzazione, come detto, di dieci anni. Un progetto che mira, tra l’altro, alla creazione di una terza corsia dinamica (in sintesi la corsia d’emergenza sarà percorribile dalle auto durante le ore di punta), alla costruzione di due nuove gallerie tra Bissone e Maroggia e alla messa in servizio di un nuovo semisvincolo tra Maroggia e Melano. Opere che trovano i favori anche del Consiglio di Stato il quale, a gennaio, si è rallegrato per la decisione di cambiare l’orizzonte temporale al 2030. Prima ancora, era maggio 2021, aveva «riconosciuto la necessità di intervenire per ripristinare un buon funzionamento della rete stradale del Cantone». PoLuMe, secondo l’Esecutivo cantonale, «oltre alla fluidificazione del traffico lungo la A2 porterà anche benefici a livello di strade cantonali e comunali, oggi purtroppo spesso usate dal traffico di transito visti gli intasamenti autostradali». Infine, «il progetto consentirà, inoltre, di favorire una migliore qualità di vita della popolazione, della sicurezza dell’utenza, dei soccorsi in caso di incidente e della competitività del territorio». 

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