Luganese

Pregassona, la strada per l'ecocentro è da riciclare

Dopo ogni acquazzone, in via Giovanni Maraini buche e crepe compaiono sul manto stradale – La Città, al momento, è costretta a interventi di manutenzione puntuali – Valenzano Rossi: «Strada in stato precario, ma per lavori duraturi bisognerà conoscere gli incastri del comparto NQC»
© CdT/Giacomo Butti
Giacomo Butti
21.03.2025 06:00

Buche, crepe, irregolarità varie: chi a inizio settimana si è trovato a circolare in via Giovanni Maraini a Pregassona – la strada che, seguendo la linea del Cassarate, porta all'ecocentro – le avrà notate. Nulla che impedisca la circolazione, d'accordo, ma comunque danni vistosi al manto stradale che sembrano moltiplicarsi nei giorni di pioggia, come quelli appena trascorsi. E non è, questa strada, l'unica nella zona a portare segni simili: anche via Terzerina, la traversa che, ai piedi del Boglia, conduce alle scuole medie di Pregassona, non è stata risparmiata. Sinora, il Comune di Lugano si è adoperato in riparazioni puntuali. Ma, acquazzone dopo acquazzone, il problema si ripresenta. Lecita, dunque, la domanda: sono previsti interventi di più larga portata?

Questione di incastri

In Comune le problematiche riscontrabili sul tracciato non sono passate inosservate, garantisce la capodicastero Sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi. «La strada si trova oggettivamente in uno stato abbastanza precario: andrebbe interamente rifatta». Eppure, spiega al CdT la municipale, in via Giovanni Maraini la Città è costretta ad agire «con interventi puntuali e su base regolare, perché al momento non è possibile procedere con progetti più ampi e duraturi». Il caso in questione è, infatti, particolare: «Il genio civile della Divisione spazi urbani (DSU) ha ideato una serie di progetti condivisi con il Nuovo Quartiere Cornaredo (NQC), del quale via Maraini fa parte. Ma le proposte rimangono bloccate finché non sarà risolto il punto di domanda della viabilità generale del comparto». Un grosso intervento come quello di cui necessita la strada in questione, evidenzia Valenzano Rossi, va al di là del rifacimento del manto, e interessa anche le infrastrutture al di sotto della strada, come gli allacciamenti alle canalizzazioni. Ma l'esistenza, lungo la via, di «una serie di opere bloccate da alcuni ricorsi» ne complica, e di molto, la messa in atto. Particolarmente delicata è la situazione all'estremità nord della via. Qui si trovano l'ecocentro di Pregassona, «che dovrebbe essere trasferito sull'altro lato della strada», e il ponticello di via Ruggì, il quale – affacciandosi sulla galleria Vedeggio-Cassarate – si incastona nell'ampio «piano cantonale che punta a modificare il traffico in uscita dal tunnel». All'altro capo della via, invece, esiste l'ipotesi «molto concreta» che vede il Tennis Club di Lugano spostarsi poco più avanti, nel prato che si affaccia su via Terzerina, «per permettere alla Croce Verde di espandersi». Insomma, sottolinea Valenzano Rossi, nel comparto è in corso una completa rivoluzione: «E non si può arrivare a un progetto definitivo finché non si conoscono gli incastri di tutto il comparto».

Certo è che un pezzo del puzzle riguarderà anche la gestione dell'eccessivo traffico, specialmente quello parassitario, di cui soffre la via: «Un tema che dovrà essere affrontato in modo definitivo».

Un budget in diminuzione

Da noi interrogata nel 2023 sullo stato del manto stradale cittadino, la capodicastero aveva sottolineato la necessità, per Lugano, di aumentare le spese per la cura dell'asfalto. Per un corretto mantenimento delle strade e delle infrastrutture, ci aveva infatti spiegato Valenzano Rossi, «le direttive indicano d’investire almeno il due percento del loro valore totale». Due anni fa, tuttavia, la spesa equivaleva solamente all'1%: cinque milioni all'anno invece di dieci. E oggi? «Temo che le cifre siano addirittura calate sotto l'1%. Questo è un grosso problema: mentre le strade invecchiano e la città cresce, non è garantito l'importo necessario per la manutenzione infrastrutturale». La questione, sottolinea la municipale, è di primaria importanza, anche perché – a lungo andare – l'assenza di una costante manutenzione porta a costi aggiuntivi. «Il tema», garantisce comunque la capodicastero, «ricorre con una certa regolarità» a Palazzo Civico. Alle numerose segnalazioni di strade "problematiche", «viene allocata tutti gli anni una posizione che indichi la priorità di intervento rispetto allo stato e alla sinergia con altri interventi, così da procedere in modo razionale ed efficiente. Cerchiamo sempre di far coincidere il rifacimento stradale con quello delle infrastrutture, pianificato nel piano generale di smaltimento delle acque». 

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