Pressione migratoria: in Ticino è raddoppio

In sensibile crescita a livello nazionale, ma tuttora più bassa rispetto alle due estati scorse, e raddoppiata in un mese a livello cantonale, superando i numeri dell’estate 2023. La pressione migratoria sui confini elvetici nel corso del mese di agosto è ulteriormente aumentata (agosto è spesso un mese con una crescita marcata), confermandosi tuttavia «a due velocità».

A livello nazionale in agosto sono stati registrati 4.150 soggiorni illegali, vale a dire di tentativi di introdursi illecitamente in Svizzera. Nel corso del mese precedente i soggiorni illegali rilevati erano stati 2.362 (1.825 in giugno). Nell’agosto del 2023 e del 2022 erano invece stati contabilizzati rispettivamente 5.769 e 5.837 casi di soggiorni illegali. «Nel mese di agosto, le cifre relative ai soggiorni irregolari sono state superiori a quelle del mese precedente, ma inferiori a quelle dell’agosto 2023», annota l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) commentando le statistiche, prima di aggiungere: «Gli attraversamenti irregolari della frontiera hanno continuato a verificarsi principalmente al confine meridionale in Ticino, dove sono aumentati rispetto a luglio. La maggior parte dei migranti entrati in modo irregolare in Svizzera nel mese di agosto è stata nuovamente di nazionalità siriana». Questo aumento è sostanzialmente un raddoppio, perché in Ticino i soggiorni illegali registrati nel mese di agosto sono stati 3.240, mentre in luglio erano stati 1.463.

Le cifre cantonali mostrano da una parte che tutto l’aumento contabilizzato a livello nazionale in un mese si è concentrato in Ticino (in Svizzera tra luglio e agosto ci sono stati 1.788 casi in più, in Ticino la crescita è stata di 1.777 unità). D’altra parte il dato ticinese di agosto mostra che alle nostre latitudini la pressione migratoria ha superato i numeri della scorsa estate. Nell’agosto 2023 al confine sud i soggiorni illegali registrati erano stati 2.873.

A una primavera «tiepida» a livello migratorio sembra quindi far seguito un’estate «calda», che potrebbe portare a un autunno altrettanto «caldo», visto che statisticamente la pressione migratoria tende ad aumentare fino all’arrivo dell’inverno.

I soggiorni illegali non sono da confondere con le domande d’asilo. Solo una minoranza dei migranti entrati in modo irregolare in Svizzera chiede infatti l’asilo e chi deposita una domanda viene alloggiato in un Centro federale d’asilo (CfA).

A tal proposito e per completezza d’informazione abbiamo chiesto alla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), a cui compete l’analisi della situazione migratoria generale, il grado di occupazione dei CfA del Mendrisiotto. «Nei Centri federali per l’asilo di Chiasso e Balerna/Novazzano (Pasture, ndr) sono attualmente occupati 332 dei 494 posti disponibili – spiega l’ufficio comunicazione della SEM –. Ciò significa che il tasso di occupazione è di circa il 67%. La SEM dispone quindi attualmente di riserve sufficienti».

Essendo la prima volta che la SEM parla apertamente di quasi 500 posti letto disponibili nel Basso Mendrisiotto (sommando la capienza di Pasture e della struttura di via Motta a Chiasso, ufficialmente sempre operativa ma a disposizione per le emergenze), nel corso del pomeriggio di ieri abbiamo chiesto ulteriore conferma dell’informazione. A questo punto la SEM ha rettificato: «Attualmente viene utilizzata solo la struttura Pasture von 350 letti. L’alloggio di via Motta viene utilizzato solo in caso di emergenza», è la risposta ottenuta. A questo punto però non tornano le cifre percentuali che vorrebbero un’occupazione del 67%.