Prestare oggetti e non buttarli per combattere lo spreco
Circular Lugano è il nome di un progetto nato lo scorso mese di settembre a Cadempino. Già presente a Locarno e in Svizzera - a Berna e Ginevra -, l’idea ha un respiro internazionale che ora sta cercando di farsi strada anche nel Luganese. Di cosa si tratta? Ne abbiamo parlato con il suo ideatore, Mirco De Savelli, 25.enne studente in Economia all’Università di Zurigo e prossimo all’ottenimento del Master.
Evitare lo spreco
«L’idea nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione di Lugano sul concetto di economia circolare – spiega Mirco De Savelli. In sintesi, l’intento è evitare lo spreco e ridare una seconda vita agli oggetti». Il contrario di quella che sembra essere la tendenza attuale, comprare e magari non utilizzare l’oggetto acquistato o addirittura buttarlo. «Il progetto nasce proprio per contrastare questa abitudine – commenta De Savelli - ed è pensato anche per quegli oggetti che si utilizzano una o poche volte all’anno. La griglia per le caldarroste, ad esempio. Perché comprarla quando la si può condividere?».
Come funziona
Raccogliere gli oggetti grazie a una rete di conoscenze e renderli disponibili, il primo passo effettuato da De Savelli.
«Per il momento gli oggetti sono visibili solo online. La persona interessata può prenotarli pagando una cifra di deposito legata al valore dell’oggetto». Sul sito circular-lugano.ch, attuale punto di riferimento del progetto, per il momento si possono trovare oltre 80 oggetti, dalla slitta Davos al set di fondue, dalla motosega elettrica alle stampelle o al pallone da pallacanestro, solo per citarne alcuni. «Il punto di ritiro per ora si trova a Cadempino, da qui l’utente li può prendere in prestito per qualche giorno per poi riconsegnarli. Si tratta ancora di una fase transitoria - osserva il 25.enne - l’obiettivo a medio termine è trovare un locale a Lugano, in cui gli utenti possano scegliere, ritirare e restituire gli oggetti».
L’interesse della Città
Lugano si è detta interessata a questo progetto. «Sì, una soluzione potrebbe essere la possibilità di depositare gli oggetti in un ecocentro - osserva lo studente -, in tal senso sono ancora in corso trattative con il Comune».
In alternativa, l’intento è trovare comunque uno spazio in città «per rendere visibile il progetto. Sono convinto che questo sia il momento giusto, le soluzioni di economia circolare ci vogliono e credo che anche la gente le richieda», commenta De Savelli.
Benefici multipli
Se avete oggetti in buono stato da donare o anche solo prestare a Circular Lugano, Mirco De Savelli sarà lieto di ampliare la propria raccolta per rimetterli in circolazione con un’operazione dai molteplici vantaggi sia collettivi, sia individuali. Il giovane imprenditore ne così conclude: «Penso a chi non ha disponibilità finanziarie e che grazie a questo servizio può utilizzare oggetti anche costosi. O alla possibile riduzione dei consumi e quindi dei rifiuti, che contribuirebbe in questo modo a combattere l’inquinamento atmosferico».