Ticino

Primo agosto, fuochi d’artificio a rischio

Il pericolo di incendi pesa sugli spettacoli pirotecnici per la Festa nazionale, ma Lugano spera ancora – Badaracco: «La Città si sta già preparando in attesa della deroga»
19.07.2022 06:00

La siccità equivale a una brutta notizia anche per gli amanti dei fuochi d’artificio. Il divieto assoluto, attualmente in vigore, di accendere fuochi all’aperto tocca infatti anche gli spettacoli pirotecnici. Troppo alto, d’altronde, il pericolo di incendi boschivi. La tradizione pirotecnica della Festa nazionale è dunque a rischio? «Se le condizioni meteo attuali dovessero persistere, la revoca del divieto non ci sarà», afferma Nicola Calanca, funzionario dell’Ufficio dei pericoli naturali, degli incendi e dei progetti presso il Cantone. «I municipi possono comunque chiedere alla Sezione forestale un’autorizzazione per fare spettacoli pirotecnici, poi noi valuteremo la richiesta in base a diversi criteri», spiega. «Guarderemo, ad esempio, il luogo, il programma di sicurezza e i mezzi di spegnimento in caso di bisogno».

Visto il divieto di accensione di fuochi all’aperto, giovedì il Dicastero cultura, sport ed eventi chiederà al Municipio di concedere la deroga per lo spettacolo pirotecnico», ci comunica Badaracco. La decisione finale spetterebbe, però, alla Sezione forestale
Roberto Badaracco, vicesindaco di Lugano

Materiale per 72 mila franchi

Non è detta dunque l’ultima parola per la celebrazione della Festa nazionale a Lugano, un evento che, complice la pandemia, manca da due anni. «La Città vuole, con molto piacere, riproporre la manifestazione e i suoi fuochi d’artificio», annuncia il vicesindaco Roberto Badaracco, aggiungendo che Lugano dispone già ora di fuochi per 72 mila franchi. «Visto il divieto di accensione di fuochi all’aperto, giovedì il Dicastero cultura, sport ed eventi chiederà al Municipio di concedere la deroga per lo spettacolo pirotecnico», ci comunica Badaracco. La decisione finale spetterebbe, però, alla Sezione forestale. Tuttavia, dato che lo spettacolo avverrebbe sul lago, «problemi di incendi e legati alla sicurezza non ci sono mai stati». Lugano è quindi fiduciosa, e spinge al ritorno di un Primo agosto in pieno stile pre-COVID.

«Una decisione etica»

È una questione di etica: abbiamo preferito essere coerenti con una filosofia aziendale sostenibile, piuttosto che pensare al guadagno
Luca Corti, responsabile del servizio di comunicazione di Migros Ticino

Il pericolo di incendi è uno dei motivi che, intanto, hanno spinto Migros Ticino a interrompere, in modo permanente, proprio la vendita di fuochi d’artificio, allineandosi alla maggior parte delle cooperative Migros. Si tratta di una decisione presa a seguito di una riflessione maturata negli anni. «È una questione di etica: abbiamo preferito essere coerenti con una filosofia aziendale sostenibile, piuttosto che pensare al guadagno», dichiara Luca Corti, responsabile del servizio di comunicazione di Migros Ticino. I fuochi artificiali, venduti solo durante questo periodo dell’anno, portavano infatti importanti proventi, complice la grande richiesta di una clientela affezionata alla tradizione dei fuochi del Primo agosto. Corti non nasconde un certo dispiacere: «Ci spiace che qualcuno non acquisterà più da noi il prodotto e ci aspettiamo delle lamentele. Tuttavia - continua - ci sono numerosi fattori in gioco e, come azienda responsabile, non possiamo non tenerne conto». Ciò che ha convinto Migros Ticino a ritirare gli articoli pirotecnici è, oltre alla siccità, la salvaguardia dell’ambiente e della fauna. «L’inquinamento del suolo, dell’aria e quello fonico non sono da sottovalutare».