Primo calcio d'inizio per l'opera che «cambierà il volto di Lugano»
Detto in gergo calcistico, Lugano ha dato ufficialmente il calcio d’inizio al suo futuro sportivo. Il cantiere del Polo sportivo e degli eventi (PSE) è entrato nella sua fase operativa con l’avvio della realizzazione dell’Arena sportiva, il tassello più importante del mosaico. A suggellare questo evento, oggi, Municipio, rappresentanti della società civile, partner e progettisti, pala in mano, hanno dato il primo, simbolico, colpo d’inizio al nuovo stadio della città e alla prima fase del PSE. Stadio, il cui nome sarà deciso dalle AIL, sponsor del FC Lugano e del settore giovanile, a cui sono stati conferiti i diritti di denominazione da luglio 2025 e per almeno cinque anni.
Un nuovo sito per i cittadini
Per arrivare a questa fase è stata messa in atto una pianificazione quasi chirurgica, perché «grazie alle tribune provvisorie e alla collaborazione con il comune di Canobbio, dove è operativo il centro sportivo al Maglio, è stato possibile garantire al pubblico di continuare a seguire le partite del FC Lugano per i prossimi due anni», ha esordito il sindaco, Michele Foletti, ricordando che l’Arena sportiva è «l’elemento faro del comparto del PSE». Sul Polo sportivo, negli anni, si è scritto fiumi di inchiostro, tanto che la mole di informazioni legate all’opera rischia, a volte, di confondere piuttosto che chiarire. Per aiutare i cittadini a orientarsi nei meandri delle notizie sul PSE, la Città ha deciso di creare un sito ad hoc (www.pselugano.ch).
«Una ferita che verrà sanata»
Ma in buona sostanza, cosa significano queste strutture per lo sport a Lugano? «Il Polo sportivo e degli eventi rappresenta un’opera assolutamente prioritaria e necessaria per Lugano, che andrà a colmare una lacuna presente da anni – ha rilevato il vicesindaco e capodicastero Cultura, sport ed eventi, Roberto Badaracco–, è come una ferita aperta e mai rimarginata». Una precarietà di servizi che «andrà a sanarsi man mano che tutto verrà realizzato. Questa è una vera rivoluzione per la città dello sport luganese, che segnerà il settore sportivo per i prossimi decenni in maniera incisiva».
Come forse si ricorderà, il cammino per la realizzazione del PSE è stato irto di ostacoli. Basti pensare che alle lunghe fasi di progettazioni si sono sommate procedure giuridiche e finanziarie e il superamento del referendum nel 2021. Una strada tortuosa ripercorsa dalla municipale e titolare del dicastero Immobili, Cristina Zanini Barzaghi, che ha evidenziato come «il dossier del PSE è tutt’oggi il più complesso sul tavolo». Questa sorta di pianificazione minuziosa evidenziata da Badaracco è stata ripresa anche da Zanini Barzaghi quando ha accennato al fatto che «poco più di un anno fa, nell’aprile del 2022, sono stati avviati i lavori per il nuovo centro sportivo al Maglio e tutto si è svolto nei tempi previsti e senza incidenti. Un fatto, questo, che ha permesso di avviare puntualmente i lavori a Cornaredo».
Alla cerimonia della posa della prima pietra non poteva mancare il partner privato, che insieme alla Città realizzerà il PSE, ovvero il gruppo immobiliare HRS. «La realizzazione di quest’opera cambierà il volto di Lugano – ha sottolineato David Dalsass, direttore della succursale ticinese HRS che ha fatto le veci del gruppo –. Con la sottoscrizione del contratto di partenariato pubblico-privato, HRS si è impegnata a realizzare nella prima tappa del PSE le infrastrutture sportive».
Riuso delle macerie
Il Polo sportivo, nel suo complesso, genererà circa 300.000 metri cubi di materiali di scavo con un potenziale di riuso oltre il 90% nello stesso PSE e in altre costruzioni. Ad esempio, i materiali di scavo prodotti dalla prima tappa sono in gran parte idonei per essere riutilizzati come aggregati per calcestruzzo o come materiale di riempimento.