Ticino

«Pronto, polizia cantonale»: attenti a quel messaggio registrato in inglese

Segnalate telefonate in arrivo da numeri di cellulare svizzeri: è una variante della «truffa della falsa assistenza» – La Polizia cantonale: «Non comunichiamo in questo modo»
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Jenny Covelli
28.02.2025 15:01

«Attenzione! Questa mattina mi hanno chiamato da un numero "+41(0)76" fingendosi agenti della Polizia cantonale per chiedere dati sensibili e personali». A parlare è un lettore di CdT.ch, che intende sensibilizzare la popolazione. «Ho ricevuto la chiamata da un numero di cellulare svizzero. Ho risposto e una voce registrata mi informava, in inglese, che l'autorità aveva bisogno dei miei dati personali poiché considerati non più sicuri. Ho premuto il tasto 1, come richiesto, e mi hanno collegato con una persona (fisica) la quale, sempre in inglese, mi ha detto che avrei dovuto fornire i dati della mia carta d'identità svizzera. Mi sono insospettito, ho chiesto spiegazioni e hanno riattaccato».

Lo diciamo subito: si tratta dell'ennesima truffa telefonica da parte di sedicenti agenti di polizia. Un aumento importante di segnalazioni è stato registrato nel 2024 e attualmente è stabile, conferma Roland Lucini, addetto alla prevenzione della Polizia cantonale. Le chiamate vengono segnalate dalla popolazione e, fortunatamente, non vi sono ancora state vittime di questo raggiro (o perlomeno la polizia ticinese non ne ha registrate).

Numero inesistente o riprodotto

È bene precisare che i numeri che appaiono sullo schermo sono inesistenti oppure riprodotti (modalità «spoofing», la tecnica con cui viene impersonata un’altra persona nelle comunicazioni online). Se si prova a digitare il numero da cui proveniva la chiamata, può capire che risulti «inesistente», oppure che risponda una persona che non c'entra nulla con il raggiro. «L’obiettivo dei truffatori, in prima battuta, è quello di far premere un tasto sul telefono, per essere in seguito ricontattati da un truffatore che farà tante domande. Dopodiché verrà richiesto alla vittima di installare un programma per il supporto tecnico e accedere al proprio e-banking, con lo scopo di guadagnare denaro in modo fraudolento», spiega ancora Lucini.

Dallo scorso anno, come detto, anche il Centro nazionale per la cibersicurezza (NCSC) ha ricevuto numerose segnalazioni relative a questa variante della «truffa della falsa assistenza». Al momento, all’Ufficio federale della cibersicurezza (UFCS) giungono numerose segnalazioni di telefonate apparentemente provenienti da un'autorità. I finti operatori affermano, a volte, che sono state constatate irregolarità con la SwissID e il conto bancario.

Come comportarsi?

Rispetto alle cosiddette telefonate shock in cui vengono presi di mira soprattutto gli anziani, le chiamate a nome di false autorità rendono tutti i cittadini possibili bersagli. Infatti, il primo contatto avviene in maniera automatizzata – il messaggio registrato in inglese, appunto – e non richiede pertanto un particolare impegno da parte dei truffatori, che entrano in scena personalmente solo una volta che la vittima ha «premuto il tasto 1». Puntano sull'insistenza – dopo 4 o 5 chiamate si instaura il dubbio che effettivamente sia la Polizia – e sulla fiducia che la popolazione nutre nei confronti dell'autorità.

Che cosa fare, dunque? Ecco i consigli della Polizia cantonale, in linea con le autorità federali:
- interrompete immediatamente telefonate di questo tipo: la reazione di chiudere subito la conversazione è quella giusta;
- se avete fornito i dati della carta di credito, contattate immediatamente la società emittente della carta per farla bloccare;
- se avete effettuato un pagamento, contattate immediatamente la banca in modo che possa ancora bloccare il pagamento;
- non consentite a nessuno di accedere al vostro computer o telefono da remoto. Se è già successo, il dispositivo potrebbe essere infetto. Per prima cosa, disinstallate il programma di accesso remoto. Se sospettate la presenza di un malware (software dannoso), portate il dispositivo da uno specialista per un controllo approfondito. L’opzione più sicura è effettuare un ripristino completo. Non dimenticate tuttavia di effettuare prima un backup di tutti i dati personali.

Inoltre, è consigliato segnalare i casi e il numero di telefono del truffatore alla Polizia cantonale. «Soprattutto, ricordate che la Polizia non comunica in questo modo, attraverso messaggi registrati in lingua inglese», conclude l'addetto alla prevenzione.

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