Prostituzione

«Provi lei a lasciare nome e cognome in un postribolo...»

Anche i locali a luci rosse risentono dell’emergenza sanitaria e delle misure introdotte dalle autorità per arginare la diffusione del coronavirus - Parla l’amministratore di Casa Yasmine a Castione: «Avendo soprattutto clienti ticinesi siamo riusciti a salvare il salvabile»
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
24.07.2020 15:57

«Diciamo che riusciamo a salvare il salvabile, a perlomeno coprire le spese». Fra le attività che ancora risentono dell’emergenza sanitaria figurano sicuramente le luci rosse. L’amministratore unico di Casa Yasmine a Castione, l’ex Motel, conferma al CdT il momento difficile dei postriboli ticinesi che si protrae ormai da mesi. «Gli affari hanno naturalmente risentito della pandemia, tuttavia nel nostro locale la clientela proviene soprattutto dalla regione, meno dalla vicina Lombardia. Quindi il contraccolpo è stato meno forte di quello subito, ad esempio, dai ritrovi del Sottoceneri», precisa il nostro interlocutore. Fra le ragazze (una ventina quelle presenti attualmente) si è notato un duplice atteggiamento.

Alcune se ne sono andate, non essendoci lavoro durante la chiusura seguita al lockdown imposto dalle autorità federali e cantonali. Altre, per contro, «ci chiedono ora se possono venire da noi perché è da tanto che non sono attive. Certo, allo stato attuale è impensabile metter via quello che guadagnavano prima, di questo ne sono perfettamente coscienti», continua il deus ex machina del lupanare bellinzonese, il primo ufficialmente in regola del Sopraceneri. E che, pur potendo restare aperto fino alle 3, ha optato al momento per la chiusura all’una, proprio in virtù del calo della clientela.

A questo proposito, c’è un fattore in particolare che scoraggia gli abituali frequentatori a recarsi nei locali erotici a Sud delle Alpi, al di là delle accresciute norme sanitarie da rispettare per arginare la diffusione del coronavirus. Dalle 18, ci spiega l’amministratore unico di Casa Yasmine, i clienti all’entrata devono lasciare nome, cognome ed il numero di telefono. Capirete facilmente che, per motivi di privacy, non è il massimo declinare le proprie generalità in un postribolo, soprattutto per gli uomini sposati che vorrebbero che la scappatella rimanesse segreta. La pandemia, insomma, consentiteci la battuta, mette a serio rischio anche i matrimoni.