Puerto Azul, rifiutato il patteggiamento

I quattro imputati per una truffa milionaria legata a un fantomatico resort a 8 stelle in Belize che ha fatto vittime anche in Ticino, da dove operava il promotore, andranno a processo
Un rendering del fantomatico progetto.
Red. Online
20.07.2017 10:46

LUGANO/BUSTO ARSIZIO - Un patteggiamento troppo blando, e il giudice dell'udienza preliminare (gup) del Tribunale di Busto Arsizio manda tutti a processo per la truffa milionaria legata a un fantomatico resort a otto stelle da costruirsi su un atollo a Puerto Azul, in Belize. Ne dà notizia il quotidiano italiano Il Tirreno. Fra i quattro indagati spicca il promotore della truffa (che con l'inganno si avvaleva inoltre dell'endorsment di celebrità come Andrea Bocelli e John Travolta), l'italiano Domenico Giannini, che operava in Ticino come rappresentate legale della Dgh Sagl con sede a Lugano.

Giannini aveva concordato con la Procura una pena detentiva di 4 anni e 11mila euro (la più alta fra gli indagati), e il patteggiamento non prevedeva il rimborso dell'estorto ai circa 200 truffati, fra cui vi sarebbero anche alcuni ticinesi (al termine dell'operazione a gennaio 2017 gli inquirenti avevano sequestrato circa 20 milioni di euro) Troppo poco per il gup, di fronte a ipotesi di reato "estremamente gravi in ragione delle ingenti somme di denaro incamerate attraverso sofisticati meccanismi finanziarii e operazioni spregiudicate sul fronte internazionale". Inoltre, "è rimasto del tutto inesplorato il terreno risarcitorio e non sono state riscontrate condotte - nemmeno dichiarative - di restituzione del profitto illecito che possano testare un iniziale cammino di resipiscenza degli imputati".

Il processo si terrà a fine settembre a Busto Arsizio.

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