Quando il centro commerciale decide di puntare sugli uffici

Praticamente chiuso dall’estate dello scorso anno quando le ultime attività rimaste erano cessate, il Centro commerciale «al Castello» di Bellinzona cambia pelle. Due dei quattro piani dovrebbero infatti mutare destinazione, passando dal carattere commerciale a quello amministrativo. In sostanza, dopo un’ampia trasformazione interna dal costo stimato in 4,9 milioni di franchi, al primo e al secondo piano il centro accoglierà gli uffici di due società. È quanto prevede la Banca J. Safra Sarasin che, ricordiamo, nella primavera del 2019 aveva rilevato all’asta pubblica il maxi complesso in pieno centro a Bellinzona, all’angolo tra le vie Molo e Pellandini, per 30 milioni di franchi, parte residenziale soprastante compresa.
Il progetto di Afry Svizzera
Secondo il progetto curato dalla società Afry Svizzera di Rivera, al pianterreno rimarrà l’uso commerciale, quindi per negozi o attività aperte al pubblico, come centri estetici. Lo spazio rimanente sarà dedicato ai depositi degli uffici ubicati ai piani superiori e al già presente ma pure inattivo Caffè del professore che servirà solo bevande, aperitivi e piatti freddi o riscaldati.
La mobilità
Metà del primo piano (che fino ad un anno fa ospitava gli ultimi negozi rimasti aperti) sarà suddiviso tra due società con i rispettivi uffici e servizi; una di esse occuperà inoltre l’intero secondo piano. È previsto il ricalcolo dei parcheggi, con il promotore a rassicurare in merito al relativo impatto. L’azienda, si spiega, lo minimizzerà puntando su incentivi economici all’uso dei mezzi pubblici e favorendo carpooling e smart-working.
Un decennio sofferto
Il Centro era stato inaugurato nel marzo del 2012 con una grande cerimonia. Inizialmente, su tre piani, erano attivi tra gli altri almeno sette boutique anche con grandi griffe, un parco per bambini, un negozio di giochi elettronici, una farmacia-profumeria e pure una postazione occupata da una radio privata. Poi è partito il valzer delle chiusure e delle nuove aperture, poche veramente fortunate.
Inattivo dal 2021
Mai decollato nonostante un investimento iniziale di ben 60 milioni di franchi e in crisi già da anni, a cavallo della pandemia il centro «al Castello» di Bellinzona aveva vissuto il punto più basso della sua storia, con le ennesime chiusure. Poi, nell’estate di un anno fa, anche per le ultime due attività commerciali rimaste era calato il sipario. Alla fine di giugno entrambe avevano dovuto lasciare gli spazi affittati al pianterreno a seguito dell’avvenuta disdetta dei relativi contratti d’affitto. Ora, come abbiamo visto, per una parte del centro si prospetta una nuova vita.