Quando il custode sociale si prende cura degli anziani

«Coronavirus permettendo siamo pronti. Mancano ormai solamente dei piccoli dettagli». Non sta più nella pelle Nicola Grossi, presidente del Consiglio della Fondazione Adelina. Entro fine mese (al più tardi ad inizio giugno) aprirà la nuova Residenza Adelina di Monte Carasso, destinata agli anziani autosufficienti e situata di fronte alla stazione di partenza della teleferica che porta in Mornera. Progettata dall’architetto Roberto Briccola di Giubiasco, l’opera è costata 4 milioni di franchi, praticamente tutta a carico dell’istituzione con un contributo dell’Associazione bellinzonese per l’assistenza e cura a domicilio (ABAD).
Senza barriere architettoniche
In un periodo nel quale si parla molto delle case per anziani purtroppo a seguito dei decessi per la COVID-19, per una volta la notizia è di quelle positive. La Turrita e l’agglomerato in generale si arricchiscono di una nuova struttura per la terza età, voluta per consentire la permanenza a domicilio (come se gli ospiti, insomma, non avessero mai lasciato la propria abitazione) dei cittadini con i capelli grigi. «È pensata apposta per loro, senza barriere architettoniche e con l’obiettivo di favorire l’incontro fra i residenti, di modo che non si sentano soli e possano socializzare», spiega al CdT Nicola Grossi. Il quale aggiunge subito la particolarità della Residenza Adelina, ossia il coinvolgimento del custode sociale di quartiere. Questa importantissima figura, con qualifiche socio-sanitarie, offrirà attività di cura, di assistenza e di prevenzione primaria oltre che a fungere da punto di riferimento per gli ospiti e per i loro familiari. Fra gli altri compiti che dovrà assolvere annotiamo, in special modo, la prevenzione e la riduzione dell’isolamento sociale. Un fenomeno che troppo spesso tocca da vicino gli anziani. Anche fisicamente il custode «vivrà» nell’istituto, dato che a pianoterra è previsto un locale apposito.
A pigione moderata
La residenza consta di 12 appartamenti, nella fattispecie di 8 bilocali da 56 metri quadrati e 4 monolocali da 26 metri quadri; i primi con la terrazza coperta, i secondi con il portico. Verranno affittati. «Due coppie ed una signora prenderanno presto possesso dei loro futuri spazi. Ci sono inoltre altre riservazioni. Possiamo pertanto ritenerci soddisfatti fino a questo momento. Gli appartamenti saranno a pigione moderata e in linea con le disposizioni relative alle prestazioni complementari delle rendite AVS/AI. L’obiettivo della Fondazione non è infatti quello di guadagnare, essendo senza scopo di lucro, ma di coprire i costi e l’investimento effettuato», puntualizza il nostro interlocutore. Gli affitti, come si legge sul sito www.fondazioneadelina.ch al quale vi rimandiamo per ulteriori dettagli, sono i seguenti: 800 franchi al mese (+ acconto spese) per il monolocale e 1.250 franchi mensili (+ acconto spese) per il bilocale.
Presidente soddisfatto
Quando la nostra fotografa si è recata nel primo pomeriggio di ieri a fare qualche scatto dello stabile era all’opera un elettricista. Si sta facendo attenzione ad ogni particolare, affinché gli ospiti possano sentirsi a tutti gli effetti coccolati e con tutti i comfort a disposizione. «Personalmente sono molto fiero del risultato finale e, come detto prima, c’è anche una buona rispondenza da parte delle persone interessate», rileva Nicola Grossi. Il quale ci tiene a sottolineare l’ottima collaborazione con ABAD e Pro Senectute, in primis per ciò che concerne il custode sociale.
Un altro «cuore» per il quartiere
Finora abbiamo parlato essenzialmente di quello che troveranno gli ospiti. Ma va altresì detto che la Residenza Adelina disporrà di una sala comune a disposizione di enti, associazioni e società locali per attività sociali ed intergenerazionali aperte ai domiciliati. L’obiettivo è quello di diventare il secondo «cuore» pulsante del quartiere di Monte Carasso, unitamente all’area dell’ex Convento delle Agostiniane. Ci sarà pure un occhio di riguardo per l’ecologia.
Al momento, alla luce dell’emergenza sanitaria, non è possibile organizzare le porte aperte. Ma appena il coronavirus sarà solo un ricordo, allora tutti potranno scoprire la Residenza Adelina.
