Quando l'arte urbana fa riflettere
La zona è così trafficata che la scultura posata lo scorso dicembre sulla rotonda dove si incontrano viale Volta, viale Stoppa e via dei Pedroni induce a porsi delle domande anche a chi, di arte, non interessa niente. E forse è proprio questo uno degli obiettivi di fondo: far discutere. Oggi però è arrivato il momento delle risposte in occasione della presentazione ufficiale dell’opera «Ritorno alla natura» di Judith Holstein e Gianni Rodenhäuser. La sistemazione in chiave artistica del rondò chiassese ritrae un giovane accovacciato intento a tirare un laccio che rappresenta le stringhe di una scarpa. La simbologia richiama la chiusura di una ferita aperta nel prato dall’invasione dell’asfalto. Il dettaglio, che a molti non sarà sfuggito, è la mascherina sul volto del ragazzo. Un particolare – ci conferma l’artista Judith Holstein – aggiunto in corso d’opera, perché l’arte è un memoriale e ha il compito di ricordarci, anche tra diversi anni, che abbiamo vissuto questo momento storico».
«Un percorso di crescita»
La scultura, realizzata in fibra di vetro nel 2021, è alta 2 metri e mezzo ed è composta da un solo elemento scultoreo, oltre a inserirsi nell’ambito della urban art come forma d’arte che si esprime negli spazi pubblici. Il progetto nella sua «voluta» semplicità – spiegano gli artisti – vuole dar forma alle ispirazioni delle volontà e della sensibilità della nuova generazione nella cura e nella tutela dell’ambiente che la circonda. Una sensibilizzazione, questa, anche dettata dall’eco mondiale del movimento ambientalista «Fridays for future». Per quanto riguarda l’unico elemento scultoreo dell’opera, ovvero il giovane, Holstein e Rodenhäuser spendono parole profonde sul movimento del giovane. «Tutti i genitori sanno quanto è importante il momento in cui un bambino, finalmente, riesce ad allacciarsi per la prima volta da solo le stringhe delle scarpe. Quel semplice e difficilissimo nodo fatto pian piano, è una vera e propria pietra miliare nel suo percorso verso la crescita».
Un tema sensibile
Nel Mendrisiotto il dibattito sulle rotonde è sempre stato molto acceso. E la scultura in viale Volta sin da subito non è stata risparmiata. Diversi i commenti sui social e su alcuni portali d’informazione, come «l’Accademia di architettura di Mendrisio poteva offrire molto meglio», oppure «A me piace, assomiglia a mio figlio, me la prendo io».