Chiasso

Quando le società di nuoto rischiano di restare all'asciutto

La rinuncia forzata all’allestimento del «pallone» alla piscina della cittadina ha accentuato una carenza nota da tempo: al Mendrisiotto manca una vasca regionale coperta – Evitata la chiusura prolungata anche a Canavée
La stagione invernale a Chiasso è stata definitivamente annullata settimana scorsa. © CdT/Chiara Zocchetti

Tanto tuonò che piovve. Anzi, riformuliamo. Tanto tuonò che alla fine rimasero all’asciutto. La catena di problemi che si sono verificati nei mesi scorsi alle piscine comunali di Chiasso, tra perdite di cloro, anomalie nelle analisi chimiche, ritardi nei risultati delle perizie e la conseguente decisione del Comune di annullare la stagione invernale, ha lasciato presagire un futuro incerto per le società di nuoto della regione. Quella che ha subito un duro colpo è senza ombra di dubbio la Mendrisiotto Nuoto (NUM), che senza la copertura della vasca olimpionica è rimasta letteralmente a secco. Anzi, ha rischiato di rimanere senz’acqua. Perché una soluzione, temporanea e in extremis, è stata trovata per permetterle di continuare l’attività agonistica. Al netto di tutto, però, questa situazione ha riportato a galla l’esigenza, oggi più che mai, di una piscina regionale. Senza una visione a medio-lungo termine, a detta di molti, si rischia di rimanere senz’acqua in tutta la regione perché in passato non si è progettato con lungimiranza.

Duro colpo per la NUM

Breve premessa: la Mendrisiotto Nuoto è figlia delle forze agonistiche della Società Nuoto Chiasso e della Società Nuoto Mendrisio. Le uniche due piscine del Mendrisiotto dove si possono praticare delle attività natatorie agonistiche durante la stagione fredda sono alle Canavée di Mendrisio e, appunto, a Chiasso. Bene, anzi non tanto. Una è già stata scartata e l’altra ha rischiato di fare la stessa fine per dei problemi all’impianto di ventilazione. Ha rischiato, ma non è successo, perché «Mendrisio è riuscita a tenerla aperta con una sorta di soluzione-cerotto per tamponare il problema», ci spiega il presidente della Società Nuoto Chiasso Matteo Rossetti.

La chiusura chiassese ha infatti rischiato di sovrapporsi a quella della piscina delle Elementari di Mendrisio. Ce lo conferma il capodicastero Sport e tempo libero del capoluogo Paolo Danielli: «A Canavée abbiamo riscontrato un problema con l’impianto di aerazione che ha fatto temere l’inagibilità della vasca per diverse settimane, sino indicativamente a fine gennaio 2023», esordisce. Per scongiurare una doppia chiusura che avrebbe probabilmente compromesso l’attività stagionale delle società locali si è però riusciti a trovare una soluzione veloce, seppur temporanea: «Provvederemo con una sistemazione transitoria che implica la posa di deumidificatori, così da poter riaprire in attesa della riparazione definitiva del problema». I lavori saranno effettuati la prossima settimana, la vasca sarà quindi presto agibile, «sarebbe stato davvero tragico per le società non poter usufruire né della piscina di Mendrisio, né di quella di Chiasso, per quello abbiamo deciso di procedere con la riparazione provvisoria».

Per fortuna, quindi. Anche se quanto fatto non basta per evitare di dover riadattare l’attività. La società di Rossetti ha infatti ridotto le proprie attività e «nuota» nella piscina scolastica in via Soave. La Como Nuoto, che pratica attività agonistiche e si allena da anni sotto il «pallone» delle piscine comunali, è rimasta, ahimè, senz’acqua. Ma andiamo al nodo del problema, ovvero la creazione di una piscina regionale. «Per il Mendrisiotto, che conta circa trenta mila abitanti, non è più sostenibile una situazione di questo tipo – prosegue Rossetti –. Stiamo pagando gli anni passati e la mancata progettazione di una soluzione a medio-lungo termine. La piscina di Chiasso ha sessant’anni, le Canavée hanno problemi, ma non solo le società di nuoto hanno bisogno una piscina regionale, anche tutte le persone che praticano attività natatorie. È un progetto costoso, perché parliamo di milioni, ma siamo arrivati a un punto, se non alla fine, dove un polo regionale è diventata una priorità».

Di speranze e sollecitazioni

Dietro le quinte, in questo ambito, il lavoro non si è mai fermato. Lo conferma il capodicastero Sport di Chiasso Davide Lurati, che è anche presidente dell’Ente regionale dello sport del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Da una parte ci sono le speranze – e dalla regione sono partite svariate sollecitazioni al Cantone – di poter inserire una piscina coperta nel progetto del nuovo liceo di Mendrisio. Dall’altra c’è il coordinamento tra società e Comuni: «A livello distrettuale c’è una discussione in corso – rende noto Lurati –, perché in ogni caso al liceo di Mendrisio difficilmente troverà posto una vasca da 50 metri. Di quella quindi la necessità resta». La constatazione di fondo è comunque sempre la stessa: «Il Mendrisiotto ha bisogno di una piscina coperta, perché vediamo proprio ora cosa può succedere se a una situazione già critica si sommano dei disguidi tecnici».